farmaci da bancoLe farmacie rimangono in testa, in termini di mercato, per quanto riguarda le vendite di farmaci da automedicazione, integratori, parafarmaceutici e dermocosmetici. Il valore annuo è infatti pari a 9,4 miliardi di euro, contro i 3,15 registrati negli altri canali. Ciò nell’ambito di un mercato complessivo (sommando tutte le tipologie di punti vendita) che risulta in crescita dello 0,9% sull’ultimo triennio. Ma se si analizzano i volumi, tra il mese di agosto del 2016 e quello di settembre del 2017, parafarmacie, supermercati e ipermercati hanno sorpassato le farmacie. A spiegarlo è un articolo apparso sul Sole 24 Ore, che sottolinea come le stesse farmacie abbiano totalizzato vendite per 934 milioni di confezioni, contro i quasi 970 milioni registrati negli altri canali di vendita. «Sempre guardando alle farmacie – prosegue il quotidiano economico – il dato delle vendite delle specialità con obbligo di prescrizione (fascia A e C) arriva a 14,84 miliardi, contro i 15,2 miliardi del mese di settembre del 2015, il che equivale ad un calo dell‘1,2%. La diminuzione è prevalentemente dovuta alle varie ondate di farmaci i cui brevetti sono scaduti, oltreché alla maggiore attenzione al contenimento della spesa voluta dall’amministrazione centrale». Le cifre sono state elaborate dal giornale sulla base dei dati QuintilesIMS Italia, e secondo l’analisi della stessa testata indicano che «in un Paese nel quale la popolazione invecchia, e in un contesto di apparente recessione economica, la crescita del comparto commerciale, ed in particolare del mercato della nutraceutica, mostra come il consumatore in realtà non rinunci ad acquistare prodotti con finalità curative orientati al mantenimento del benessere». Tuttavia, come osservato da Filippo Boschetti di QuintilesIMS Italia, «per le farmacie si conferma la crescita a valore e un calo a volumi. I fatturati tengono perché puntano sul mercato commerciale che cresce al traino di integratori e multivitaminici e di altre categorie come quelle per la cura della persona, entrando così in concorrenza con la Gdo». Quanto alle catene di supermercati, è la Coop quella che più di tutte ha puntato sui farmaci da banco, con 156 corner e una quindicina di “Coop salute” collocati all’interno di gallerie commerciali: vi lavorano circa 800 farmacisti. «La Coop è l’unica in Italia, inoltre, a vendere farmaci a proprio marchio», aggiunge il Sole 24 Ore. Conad possiede invece una rete di 114 parafarmacie: l’amministratore delegato Francesco Pugliese sottolinea come «secondo l’ultimo report di Assosalute, il prezzo medio dei farmaci senza obbligo di prescrizione venduti dalla Gdo è inferiore di circa un quarto rispetto a quello praticato dalle farmacie».

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