variazione prezzo dei farmaciNei giorni scorsi, come riportato da FarmaciaVirtuale.it, l’Adusbef ha sottolineato il problema delle variazioni di prezzo dei medicinali, che possono provocare discrepanze tra quanto stampato sulle confezioni e quanto invece richiesto al banco dai farmacisti. «È la la solita storia – ha accusato il presidente dell’associazione di consumatori Elio Lannutti -. L’abbiamo già denunciata una quindicina di anni fa. Per risolvere problemi di questo genere si deve ricorrere ad azioni di classe. Ma in Italia non è possibile. La legge presentata dal deputato Alfonso Bonafede e passata alla Camera è da tempo ferma al Senato. Mi prendo le mie responsabilità nel dire che sopra c’è il veto di Confindustria».
Sulla questione è intervenuto il presidente di Federfarma Oristano Pasquale Sechi, che ha spiegato le ragioni di una questione «che mi rendo conto essere antipatica». «Ogni giorno – ha sottolineato il dirigente – in ciascuna farmacia vengono consegnati numerosi farmaci. Per qualsiasi farmacista è di fatto impossibile andare a verificare i prezzi stampati su ciascuna confezione, confrontandoli con quelli indicati dai terminali. Tanto più che noi quando dispensiamo il farmaco lo facciamo utilizzando il lettore ottico, che si interfaccia con il sistema, il quale a sua volta è aggiornato sostanzialmente in tempo reale. Questo per dire che se ci sono variazioni a volte noi neanche ce ne rendiamo conto».
Quali sono dunque le soluzioni possibili? «Si potrebbe aggiornare il prezzo su ciascuna confezione, ma da un punto di vista pratico è davvero molto complicato. La vera soluzione potrebbe essere quella di fare come accadeva ormai molti anni fa. All’epoca la variazione di prezzo era annunciata in anticipo e fissata ad una data certa. Normalmente si applicava così il vecchio prezzo fino ad esaurimento scorte, dopodiché si passava a chiedere il nuovo costo». D’altra parte, prosegue Sechi, «oggi i farmacisti si trovano di fronte ad un fenomeno particolare. Sappiamo infatti che i medicinali a carico dei cittadini possono aumentare ogni due anni, mentre quelli a carico del Ssn subiscono variazioni di prezzo in diminuzione quasi quotidianamente. La differenza è che nei secondi il prezzo non è stampato sulla confezione».

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