spesa farmaceuticaLa spesa farmaceutica netta convenzionata SSN nel primo trimestre 2017 è risultata in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò dopo il calo del 2,4% che era stato registrato nel 2016. A renderlo noto è Federfarma, che sottolinea come l’incremento sia stato determinato «dall’aumento del valore medio netto delle ricette (+2%) e, in misura minore, dall’aumento del numero delle ricette stesse (+0,6%). Il primo è legato a una crescita del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime di SSN, passato da 9,39 euro del primo trimestre 2016 a 9,52 euro dello stesso periodo del 2017». Il sindacato dei titolati di farmacia specifica quindi che «l’andamento risulta diversificato nei singoli mesi: a gennaio la spesa netta ha registrato un +6,2%, mentre le ricette un +4,4%; a febbraio i due dati hanno segnato rispettivamente -2,5 e -5,1%; a marzo +4 e +2,4%. Tale andamento altalenante sembra proseguire nei mesi successivi, come dimostrano i primi dati parziali di aprile (in calo) e di maggio (in aumento)». Da notare poi il fatto che risultano in calo «dopo mesi di crescita, le quote di compartecipazione pagate dai cittadini (ticket per confezione o ricetta stabilito a livello regionale e differenze a carico del cittadini rispetto al prezzo di riferimento per i farmaci a brevetto scaduto), la cui incidenza sulla spesa lorda era del 14,3% nel primo trimestre del 2016 ed è stata del 14% nello stesso periodo del 2017».
In merito all’impatto delle trattenute imposte dallo Stato alle farmacie, Federfarma lo giudica «sempre rilevante: lo sconto per fasce di prezzo ha prodotto nei primi tre mesi del 2017 un risparmio per il SSN di circa 110 milioni di euro, ai quali vanno sommati quasi 18 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1 marzo 2007, e volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali. A tali pesanti oneri si aggiunge la trattenuta fissa del 2,25%, in vigore dal 2012, che ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel periodo in esame in 50 milioni di euro». Secondo l’associazione, quindi, «il contributo diretto complessivo delle farmacie al contenimento della spesa, nel primo trimestre 2017, è stato di circa 175 milioni di euro».

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