tariffa-notturna-farmacieNon si arresta l’eco della polemica attorno all’incremento della tariffa per la dispensazione di medicinali in orario notturno. Dopo l’articolo de Il Fatto Quotidiano e le reazioni della categoria – a partire dal presidente dell’Associazione Scientifica Farmacisti Italiani e docente presso l’università di Bologna Maurizio Cini, che ha spiegato a FarmaciaVirtuale.it come a suo avviso si tratti di «polemiche sterili», è la volta di Striscia la Notizia. La trasmissione di Canale 5 ha infatti evocato la questione nel corso della puntata andata in onda nella serata di sabato 16 dicembre. È stato il conduttore Ezio Greggio a citare la notizia: «Non so se lo sapete – ha affermato – ma dunque raddoppia o quasi il supplemento notturno per l’acquisto di farmaci. Per cui comprare medicinali dopo l’orario di chiusura serale delle farmacie costa 7,50 euro, contro i 3,87 euro previsti dalla tariffa precedente». Quindi il commento decisamente tagliente del presentatore: «Poi tutti dicono che l’Italia non funziona. Guardate, gli italiani possono stare tranquilli, perché le tanto temute rapine notturne in farmacia adesso sono legalizzate! Meglio di così!». In realtà, come sottolineato dallo stesso Cini e come noto, era da 24 anni che la tariffa nazionale non veniva aggiornata. Sulla stessa lunghezza d’onda si era espresso anche il presidente di Federfarma Marco Cossolo: «È stato semplicemente adeguato il dato, cosa che da moltissimi anni, dal 1993, non era stata fatta». Lo stesso dirigente aveva quindi aggiunto: «Tra l’altro non è vero che si tratta di un aggravio a carico del cittadino, perché se il farmaco è urgente, su prescrizione della guardia medica o del pronto soccorso, il costo è a carico del Servizio sanitario nazionale». Al contrario, l’articolo de Il Fatto aveva accusato: «Così si penalizza pesantemente l’utenza che si trova costretta a reperire un farmaco negli orari più disagiati per fronteggiare un’emergenza, un medicinale per un anziano o un bambino che sta male, per un implacabile mal di denti, una colica o banalmente per avere un anticoncezionale».

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