sunifar«Non c’è bisogno di una nuova cabina di regia interregionale all’interno del Sunifar, perché la regia c’è già. I componenti rurali degli organismi di vertice del sindacato operano in pieno accordo tra loro e in costante contatto con i rappresentanti regionali e locali. L’inconsapevolezza e l’inesperienza di chi si affaccia evidentemente solo ora nel complesso mondo istituzionale della farmacia rileva profondamente la mancanza di conoscenza di quanto sia da anni previsto nel nostro ordinamento statutario, e cioè che quello che con l’impeto di una eccessiva esuberanza viene definita “cabina di regia interregionale”, altro non è che il Consiglio delle Regioni del Sunifar». A dichiararlo è lo stesso sindacato delle farmacie rurali, dopo che la presidente di Federfarma Perugia, Silvia Pagliacci, aveva proposto di costituire «all’interno di Sunifar, una cabina di regia interregionale che tracci con realismo una road map delle emergenze e delle criticità sostanzialmente condivise, da affrontare fin da subito con concrete possibilità di risolverle, cercando un’interlocuzione non solo con il governo e il Parlamento ma anche a livello di Conferenza delle Regioni». «Dispiace quindi sapere che la collega umbra, che ha preso spunto non già dalla presentazione di una proposta di legge, ma da una “bozza” circolante nei corridoi parlamentari e tuttora non presentata ufficialmente, nella quale si argomenta per l’abolizione dell’indennità di residenza, non sia informata e non sia stata istituzionalmente informata in proposito. Riteniamo che le dichiarazioni della collega di Perugia, per quanto emerga chiaramente la matrice elettoralistica, siano particolarmente “ingenerose” nei riguardi del Sunifar. È grazie all’attuale dirigenza del sindacato se le farmacie rurali sono sempre al centro del dibattito, hanno costruito alleanze importanti con le istituzioni e le organizzazioni del mondo della sanità per la realizzazione di progetti di forte valenza sociale e, proprio per questo, il ruolo delle rurali viene costantemente conosciuto e riconosciuto. Ed è sempre grazie a questo vertice se, in questi anni, le piccole farmacie hanno ottenuto ripetuti interventi di sostegno sia all’interno di Federfarma, con il contributo di solidarietà, sia all’esterno, con il contributo Enpaf, e se il tema dell’adeguamento dei limiti di fatturato SSN che danno diritto alle riduzioni degli sconti è stato finalmente portato all’attenzione del mondo politico. Per non discutere ulteriormente dei due emendamenti già approvati ed in procinto di essere votati nelle due camere parlamentari, riguardanti la distribuzione nelle farmacie rurali territoriali dei farmaci in DDE e la remunerazione da parte del Ssn dei servizi erogati».

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