Sudan, i pazienti non possono andare dal medico: per l’antibiotico si va direttamente in farmacia

Uno studio pubblicato dall’International Journal of Pharmacy Practice, negli Stati Uniti, indaga sulle ragioni per le quali alcuni farmacisti dispenino antibiotici senza prescrizione nello Stato di Khartoum, in Sudan. L’analisi, intitolata “Exploring the reasons why pharmacists dispense antibiotics without prescriptions in Khartoum state, Sudan”, e curata da due ricercatori del dipartimento di Farmacologia dell’università della città africana, punta anche a comprendere quale sia l’opinione dei professionisti in merito alle pratiche di auto-medicazione da parte dei pazienti. Per farlo, gli studiosi hanno effettuato una serie di interviste – nei mesi di maggio e di giugno del 2015 – condotte su un campione di 30 farmacisti che lavorano nella regione. Ciascun colloquio è stato registrato, trascritto in forma anonima e codificato in funzione dei temi affrontati. Quindi è stata effettuata l’analisi vera e propria: «Il nostro studio ha rivelato che la principale ragione per la quale i farmacisti territoriali dispensano antibiotici senza prescrizioni è legata al fatto che i pazienti non hanno i mezzi economici necessari per pagare le visite mediche. In alcuni casi, poi, i problemi sono legati anche alla mancanza di strutture sanitarie accessibili, così come alle lunghe liste d’attesa. I pazienti hanno sviluppato la capacità di comprendere i sintomi e quindi saltano il passaggio del medico, rivolgendosi direttamente in farmacia». Secondo le conclusioni alle quali sono giunti i ricercatori, è pertanto necessario «agire in fretta al fine di risolvere il problema. Occorre migliorare il grado di accessibilità e la qualità dei servizi sanitari offerti dallo Stato, ma anche incrementare il tasso di comprensione dei rischi legati alle pratiche di auto-medicazione da parte dei farmacisti. Le autorità dovrebbero inoltre adottare dei sistemi di monitoraggio delle pratiche di dispensazione nelle farmacie territoriali».