spesa farmaceuticaLa spesa farmaceutica convenzionata netta SSN nel primo semestre 2017 ha fatto registrare un aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. A riferirlo è Federfarma, che sottolinea come la crescita sia legata al rialzo «del valore medio netto delle ricette SSN (+1,3%), solo in parte controbilanciato da un calo del numero delle ricette stesse (-0,6%)». Inoltre, «l’aumento del valore medio delle ricette SSN è legato alla crescita del prezzo medio dei medicinali prescritti in regime di SSN, passato da 9,43 euro del primo semestre 2016 a 9,50 euro dello stesso periodo dell’anno in corso». In altre parole, sono stati prescritti meno farmaci, ma ad un costo mediamente più alto. Quanto al numero totale di ricette, il dato nei primi sei mesi del 2017 ha raggiunto e superato i 298 milioni, il che significa quasi 5 ricette per ciascun cittadino. Mentre le confezioni di farmaci erogate a carico del SSN sono state più di 567 milioni, in questo caso in calo dello 0,7% rispetto al primo semestre del 2016. «Le farmacie – ha osservato Federfarma – continuano a fornire un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltreché con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN, con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nei primi sei mesi del 2017 un risparmio di circa 210 milioni di euro, ai quali vanno sommati quasi 35 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1 marzo 2007, e volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali. A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%. Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel primo semestre 2017 in quasi 100 milioni di euro. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nel periodo gennaio-giugno 2017, è stato di circa 345 milioni di euro». Altro dato riferito è quello legato all’incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini, che è diminuita dopo mesi di costante aumento, passando dal 14,3% del primo semestre 2016 al 14,1% dello stesso periodo del 2017. Complessivamente, i cittadini hanno pagato oltre 766 milioni di euro di ticket sui farmaci. Tornando all’aumento della spesa netta, a livello regionale fanno eccezione solo Sardegna, Sicilia, Emilia-Romagna, Campania, Veneto, Puglia, Liguria. L’associazione dei titolari di farmacia cita infine i dati Aifa, secondo i quali la spesa convenzionata è rientrata nel primo semestre nel tetto fissato al 7,96% del Fondo sanitario nazionale; al contrario, quella per acquisti diretti è stata nettamente più alta, con uno scostamento di 966 milioni di euro.

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