sciopero generaleSarà un mercoledì nero quello del prossimo 8 marzo: il Sindacato Generale di Base ha indetto uno sciopero generale di 24 ore per tutte le categorie pubbliche e private e per ogni turno di lavoro. Ne dà comunicazione Federfarma attraverso una circolare destinata ai Presidenti delle Associazioni provinciali e delle Unioni regionali. La mobilitazione è stata indetta proprio nella Giornata dedicata alle donne e coinvolge diversi paesi del mondo. Il SGB informa infatti che lo sciopero generale nasce da un appello del Movimento Internazionale delle Donne in occasione della Giornata Internazionale di Lotta contro la violenza e ogni discriminazione di genere, la precarizzazione del lavoro, la disparità salariale, lo sfruttamento, la mancanza dei servizi sociali, l’abbrutimento culturale e delle relazioni sociali e le politiche xenofobiche sull’immigrazione; un appello che in Italia è stato rilanciato dal movimento “Nonunadimeno” con lo slogan “Se le nostre vite non valgono, allora ci fermiamo”. La grave situazione, come sottolinea il Sindacato, «colpisce tutte le lavoratrici e i lavoratori e ha origine nel capitalismo e nelle politiche di guerra di cui anche il Governo Italiano e l’Unione Europea sono espressione». La mobilitazione, che coinvolge tutti i settori, quindi anche le farmacie, è stata indetta per svariati motivi: innanzitutto per il Welfare Universale, che restituisca dignità a tutti e in particolare alle donne, poi per consistenti aumenti salariali per tutte le lavoratrici, i lavoratori e i pensionati, la stabilizzazione delle situazioni di precarietà e un nuovo piano di occupazione nella pubblica amministrazione in funzione dei bisogni reali delle donne e di tutta la società, per la riduzione degli anni per il diritto alla pensione, per il diritto al lavoro, attraverso la riduzione d’orario a parità di salario, i diritti sindacali e la libertà di sciopero, per la libertà di movimento, la parità di diritti agli immigrati e l’abolizione della legge Bossi-Fini, per il diritto all’educazione e all’istruzione dai nidi all’università per tutta la vita. La mobilitazione si scaglia contro le 8 deleghe applicative della cosiddetta “Buona Scuola”, che «piega la scuola statale agli interessi dell’impresa e al contempo svuota la libertà di insegnamento, i diritti democratici e sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori, degli studenti e delle famiglie», contro il blocco dei contratti pubblici, le forme di sfruttamento selvaggio e le privatizzazioni, contro la politica economica e sociale del Governo Gentiloni e dell’Unione Europea, contro la guerra e gli interventi militari all’estero, che «dietro al pretesto della lotta al terrorismo promuovono piani imperialistici di sfruttamento e oppressione». Il Sindacato Generale di Base informa che «lo sciopero rispetterà le franchigie e i servizi essenziali previsti per le varie categorie e settori».

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