ricetta elettronica nazionaleI servizi informatici che gestiscono la ricetta elettronica sono stati vittime di un probabile attacco hacker nella provincia di Padova. A riferirlo è il quotidiano Il Mattino della città veneta, che spiega come i problemi ai sistemi siano stati riscontrati nel corso di domenica 22 ottobre 2017. Ad essere colpita è stata in particolare la Usl 6 Euganea, che secondo quanto riportato sarebbe stata una vittima indiretta dell’attacco cha ha colpito il sistema informatico regionale in occasione del referendum sull’autonomia. Il “baco” avrebbe infatti colpito i server nel loro complesso, «intaccando anche il sistema di trasmissione informatico della sanità», con disagi anche gravi per gli utenti. «Fino a mezzogiorno di domenica – prosegue la testata padovana – non era possibile ai Distretti socio-sanitari accedere all’anagrafe unica regionale dove sono registrati tutti i cittadini, e nemmeno all’anagrafe vaccinale, ai dati relativi alla Medicina dello Sport, agli screening oncologici e a quelli cardiovascolari. Decine e decine le prestazioni saltate e rinviate. Così come le prenotazioni». Come è facile immaginare, i disagi non hanno risparmiato le farmacie, che per tutta la mattinata «non hanno potuto ricevere e inviare la ricetta elettronica. Notevoli i disagi, anche in questo caso, per i pazienti, in particolare per chi necessitava con urgenza dei farmaci». Il Mattino di Padova sottolinea il fatto che «in un’epoca in cui ormai tutto passa per la rete informatica e, anzi, grandi sforzi e investimenti vengono fatti per informatizzare quante più procedure e banche dati possibile, svegliarsi una mattina e scoprire che non è accessibile l’immenso patrimonio di informazioni, per altro indispensabili per poter fornire le prestazioni sanitarie, non promette in effetti niente di buono. In piena campagna vaccinale, dopo l’introduzione per legge dell’obbligo per tutti i bambini, erano tanti anche i piccoli accompagnati da mamma o papà nei vari Distretti socio-sanitari di città e provincia». Il quotidiano riferisce infine di «vivaci proteste» alle quali si è assistito non solo nei servizi socio-sanitari, ma «anche nelle farmacie, nelle quali non funzionava il sistema di trasmissione delle ricette dematerializzate. Molte persone si sono dovute arrendere al fatto di rinviare l’acquisto dei farmaci. È stata la stessa segreteria di Federfarma, intorno alle ore 9, ad avvisare i farmacisti del blocco al sistema informatico, che ha ripreso a funzionare solo nel pomeriggio». Risultato: molti pazienti «sono stati costretti a pagare i farmaci» di cui avevano bisogno. Gli stessi che, se dispensati a fronte di ricetta sarebbero stati gratuiti. «Tuttavia, assicurano dalle farmacie, potranno essere rimborsati in un secondo tempo presentando la ricetta».

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