ricetta-elettronica-farmaciaA REGIME NEL 2015 Trasparenza e controlli della ricetta elettronica a ricetta elettronica on line (o dematerializzata) è il risultato di un progetto articolato avviato con l’articolo 50 della legge 3262003 che ha introdotto la ricetta (cartacea) standardizzata, la tessera sanitaria (Ts) e l’obbligo di invio dei dati di tutte le ricette da parte prima dei farmacisti (2008) e poi dei medici (2011). Un processo complesso che ha cambiato le abitudini dei cittadini introducendo l’obbligo di utilizzare la tessera sanitaria per ottenere i farmaci e ha coinvolto una pluralità eterogenea di soggetti: oltre a farmacisti e medici, coadiuvati e coordinati dalle rispettive organizzazioni di categoria, Asl, Regioni, agenzia delle Entrate, Inps, Guardia di Finanze ecc. Il tutto è avvenuto con la regia della Ragioneria generale dello Stato (Rgs) e attraverso il braccio operativo di Sogei, società di Itc del ministero dell’Economia (Mef). Gli obiettivi erano ben chiari e indicati nel comma 1 dell’articolo 50 nel «monito-raggio della spesa farmaceutica e specialistica a carico del Ssn», finalizzato alla realizzazione di misure di appropriatezza delle prescrizioni, attribuzione e verifica del budget di distretto, famiacovigilanza e sorveglianza epidemiologica. Il progetto, operativo nel 2005, originariamente prevedeva che solo le farmacie inviassero i dati delle ricette Ssn entro il 10 del mese successivo a quello di spedizione. Successivamente, attraverso una delle 17 modifiche legislative all’articolo 50, anche i medici sono stati obbligati a inviare quotidianamente al Mef i dati delle ricette prescritte a carico del Ssn.

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È seguita una mole impressionante di decreti e disposizioni attuative che tutti gli operatori conoscono e ricordano anche perché il mancato adempimento dell’invio dei dati delle ricette al Mef è sanzionato sia a carico dei farmacisti (multa di 2 euro per ogni ricetta in caso di mancato o tardivo invio dei dati) che dei medici (trattenuta dell’ 1,15% del trattamento economico complessivo su base annua). Il risultato dell’attività legislativa, amministrativa e sanzionatoria è che oggi farmacie e medici sono tecnologicamente in grado di trasmettere al Mef, con modalità asincrona, i dati dei cima 600 milioni annui di ricette farmaceutiche. E già sono stati raggiunti tutti gli obiettivi di monitoraggio della spesa e dei consumi farmaceutici che l’articolo 50 indica come obiettivi di questa rivoluzione digitale. Il certificato di malattia on line. Nel 2011 nell’ambito del progetto “medici in rete”, è stato previsto l’obbligo di inviare i certificati malattia on line che, considerati gli interventi infrastrutturali già realizzati, è presto andato a regime. È un importante passo per creare quei pre-requisti finalizzati a detenni- tiare le condizioni per avviare concretamente il progetto di dematerializzazione totale delle ricette. Il medico: un click al posto della firma. L’effettivo avvio della ricetta elettronica, è stato sancito dall’articolo 11, comma 16 della legge 122!2010 che, forse con un po’ di superficialità, ha previsto che «l’invio telematico (da parte del medico, ndr) dei predetti dati (delle ricette, ndr) sostituisce a tutti gli effetti la prescrizione medica in formato cartaceo»: la norma consente al medico di sostituire con un click la firma sulla ricetta.

Alla sintesi del legislatore sono seguite le specifiche attuative e con il decreto 2 novembre 2011 sono state dettate tutte le norme operative. Infine, il decreto sull’agenda digitale (legge 2212012) ha scandito il calendario di attuazione del progetto, prevedendo che le ricette dematerializzate dovranno essere il 60% nel 2013,1’80% nel 2014 e il 90% nel 2015. Come funzionerà la ricetta elettronica on line. In primo luogo i medici non riceveranno più blocchi di ricette cartacee, ma solo una serie di numeri. Sono i numeri delle ricette elettroniche (Nre) che, prodotti dal sistema centrale gestito da Sogei, verranno assegnati alle Asl e da queste, sulla base degli attuali parametri e criteri utilizzati per la distribuzione dei ricettari cartacei, ai medici. Il medico ogni volta che dovrà prescrivere un farmaco o una visita specialistica, si connetterà tramite Pc – che potrà essere facilmente sostituito da tablet e smartphone – al sistema di riferimento e, dopo essersi identificato, potrà effettuare la prescrizione on line utilizzando uno degli Nre a lui assegnati. A questo Nre, il medico assocerà il codice fiscale dell’assistito, che verrà validato dal sistema con le informazioni di esenzione, e completerà la ricetta con la prescrizione. Infine, con un semplice click, confermerà la generazione della ricetta elettronica sul server di Sogei. II promemoria: una “ricetta bianco”? Rimane solo da stampare e consegnare all’assistito un “promemoria” che riporta Nre, codice fiscale, eventuali esenzioni e prescrizione. La stampa è un adempimento essenziale in quanto garantisce all’assistito la possibilità di ottenere la prestazione anche in assenza di linea o altri inconvenienti di accesso al “server”.

L’operatività in farmacia.

Con il promemoria l’assistito si reca in farmacia che, collegandosi al sistema mediante le chiavi univoche (Nre e codice fiscale) accede alla ricetta elettronica ed eroga il farmaco. L’operazione è completata dalla farmacia con l’invio al server di Sogei dei dati relativi all’erogazione e dei codici che individuano la singola confezione: Aic e targatura” (codice seriale identificativo della singola scatola). Per evitare problemi che potrebbero verificarsi a carico delle farmacie e per dare il massimo della sicurezza al cittadino, Federfarrna/Promofanna stanno elaborando un progetto con la Salute per mettere a disposizione delle farmacie un meccanismo di controllo preventivo di tutti i farmaci prima della consegna del farmaco. Federfarma sta svolgendo un’attività di coordinamento e di divulgazione della normativa perché tutte le farmacie siano infornate dei nuovi meccanismi. Inoltre, ha indicato alle software house che operano in farmacia tutte le specifiche tecniche per ottenere un tempestivo adeguamento dei programmi gestionali con l’obiettivo di evitare al farmacista duplicazione di adempimenti e agli assistiti l’attuale standard di erogazione delle prestazioni. Sac e Sar. Componente essenziale sono le Regioni. L’assistenza sanitaria è materia di competenza regionale e, quindi, ogni Regione può decidere in piena autonomia se avvalersi del Sistema di accoglienza centrale (Sac) predisposto da Sogei, oppure se dotarsi di un Sistema di accoglienza regionale (Sar), a volte molto più complesso del Sac. Attualmente hanno deciso di avvalersi del Sar Regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Trentino e Puglia, mentre stanno sperimentando il sistema Sac Molise e Campania. I risultati delle sperimentazioni sono ancora poco significativi perché riguardano solo qualche decina di farmacie. Federfarma, tramite Promofarma, è tuttavia molto impegnata a seguire queste sperimentazioni che sembrano ben avviate.

Sole 24 Ore Sanita’ di martedì 16 aprile 2013
Trasparenza e controlli della ricetta elettronica di Petrosillo Gianni

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