ricetta elettronica campaniaA partire dal prossimo 1 maggio i pediatri di libera scelta saranno tenuti ad inviare le prescrizioni elettroniche dematerializzate, così come previsto dal decreto commissariale 24 del 10 marzo scorso. A ribadirlo è il sub-commissario ad acta della Regione Campania, in una circolare (la 1517/C del 10 aprile) indirizzata alle ASL, agli Ordini dei medici e alle organizzazioni sindacali dei pediatri. Questi ultimi, perciò, dovranno «procedere alla generazione e alla stampa delle ricette elettroniche», si legge nel documento, attenendosi alle modalità previste da un altro decreto commissariale, il numero 139 del 31 ottobre 2014. Saranno le ASL a vigilare sul rispetto della normativa: entro la fine del mese di maggio, le aziende sanitarie locali dovranno presentare una relazione allo stesso sub-commissario. Qualora le disposizioni non venissero applicate, infatti, sul servizio sanitario regionale potrebbe abbattersi la scure di sanzioni ad hoc.
Per quanto riguarda la compilazione delle prescrizioni, la circolare ricorda che i medici dovranno attenersi a quanto disposto dal decreto legge 95/2012, utilizzando «promemoria conformi ai fac-simile pubblicati nel sito web del portale Tessera Sanitaria». In particolare, i pazienti dovranno essere informati dell’eventuale presenza in commercio di medicinali aventi uguale composizione in principi attivi, forma farmaceutica, modalità di somministrazione, di rilascio e dosaggio unitario. Inoltre, il medico è obbligato ad indicare sulla ricetta il principio attivo del farmaco e, facoltativamente, può specificare il nome di un particolare medicinale, sia esso «di marca» o con denominazione generica. Qualora invece dovesse essere indicato solamente il nome del medicinale, senza che sia precisato il principio attivo, la ricetta dovrà essere considerata non conforme alla legge.
Conseguentemente, il farmacista, fatto salvo il caso in cui il medico abbia indicato (e sinteticamente motivato) la non-sostituibilità del farmaco prescritto, dovrà, d’accordo con il cliente, fornire a quest’ultimo il medicinale meno caro in commercio.

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