rapine in farmaciaLa divisione anticrimine della questura di La Spezia ha pubblicato un documento nel quale fornisce una serie di consigli ai titolari di farmacia su come è meglio fronteggiare il pericolo di essere rapinati. «Lo standard di sicurezza nei confronti del fenomeno delle rapine – si legge nel documento – può essere migliorato attraverso l’adozione di accorgimenti e metodologie che riguardano i diversi aspetti della problematica: dall’organizzazione del lavoro alla individuazione degli spazi interni, fino alla dotazione di particolari e specifici strumenti e tecnologie».
In generale, spiega la questura, si può agire in due direzioni: quella della prevenzione e quella della protezione. «Una prima forma di approccio costruttivo nei confronti del problema ci porta ad apprezzare i positivi effetti derivanti dalla capacità di instaurare adeguati rapporti con gli altri soggetti interessati». Occorre, in questo senso, «stabilire relazioni di buon vicinato con i cittadini residenti e con altri imprenditori operanti nella zona» e «con il presidio delle forze di polizia presente nel territorio». Inoltre, è necessario prestare particolare attenzione a determinate situazioni: «Un’analisi attenta delle condizioni di sicurezza ci può portare a individuare quando è più alto il rischio di subire reati. L’esperienza ci insegna che molti eventi criminosi vengono perpetrati quando gli altri esercizi pubblici sono chiusi e non vi sia presenza di passanti in strada, ovvero all’atto della chiusura dell’esercizio. Particolarmente esposte sono le farmacie di turno». Occorre inoltre essere vigilanti al fine di rilevare «un qualsiasi atteggiamento strano di persone non conosciute, quali la ripetuta presenza senza fare acquisti, l’eccessiva fretta, lo stazionare di fronte alla farmacia senza apparente motivo».
Esistono poi delle operazioni critiche, in particolare «il versamento degli incassi: meglio evitare di farlo da soli, ed è utile diversificare gli orari o gli itinerari per raggiungere lo sportello». In generale, inoltre, è bene limitare la quantità di denaro presente in cassa, privilegiando i sistemi di pagamento telematici, e usare cassaforti temporizzate». Fondamentale, poi, è avere un buon sistema di videosorveglianza e saper organizzare gli spazi: «Può sembrare strano, ma anche nello studiare l’arredamento di un punto vendita e la dislocazione dei diversi suoi componenti, è possibile individuare accorgimenti tali da ridurre i rischi derivanti da possibili eventi criminosi. La collocazione del bancone, o la sua stessa conformazione, possono essere studiate allo scopo di rendere meno immediato e agevole il contatto diretto tra il farmacista e il pubblico, e questo può ridurre nell’eventuale malintenzionato la sensazione di padronanza della situazione. Al riguardo si può pensare ai casi ricorrenti nei quali la minaccia viene realizzata con siringhe. In questo caso, stabilire una minima distanza con l’interlocutore può aiutare l’addetto alla vendita nell’affrontare adeguatamente situazioni critiche».
La questura ricorda poi che in caso di necessità le forze dell’ordine rispondono ai numeri 113 e 112: «Nel rapportarsi con il personale delle forze di polizia, è buona norma identificarsi e fornire tutti i particolari che si è in grado di riferire sull’accaduto». E nella sfortunata ipotesi di essere vittime di un crimine, è bene «conservare la scena» per agevolare il lavoro degli agenti.

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