pugliese conadDopo la reazione di Federfarma e del Sunifar all’intervista concessa da Francesco Pugliese a FarmaciaVirtuale.it, l’amministratore delegato di Conad ha voluto controbattere punto su punto. «Meraviglia – ha spiegato – come ancora una volta Federfarma continui ad arroccarsi su un punto di vista corporativo, e non si metta nei panni dei cittadini. Gli italiani stanno vivendo una crisi economica senza precedenti, 11 milioni di persone rinunciano alle cure perché non possono permettersele. In un quadro del genere consentire alle fasce più deboli di risparmiare qualche euro sui medicinali sarebbe una forma di sostegno concreta. A questo bisogno, però, le farmacie non danno risposta, ed è un tema che non prendono nemmeno in considerazione». «Dal mese di gennaio 2017 – aggiunge il dirigente – è aumentato il prezzo di alcuni farmaci di Fascia C con ricetta. Parliamo di medicinali che le famiglie acquistano quotidianamente e che in qualche caso costano anche alcune decine di euro. Eppure le farmacie, che si definiscono “presidi sanitari” hanno applicato gli aumenti senza battere ciglio. Nei fatti, continuano a non tenere conto di una legge dello Stato che dal 2011 consente di applicare sconti sui prezzi consigliati dei medicinali a carico del cittadini. Le parafarmacie della Gdo riescono a farlo, anche le piccole parafarmacie, che di certo hanno volumi di vendite inferiori. Le uniche a disattendere questa norma sono le farmacie, specie sulla fascia di prodotti la cui vendita resta loro esclusivo monopolio». Inoltre, Pugliese ha risposto alle «argomentazioni di chi, come gli esponenti di Federfarma, si oppone alla liberalizzazione enumerando le difficoltà che oggi colpiscono le farmacie»: «Se il modello organizzativo di queste ultime – ha osservato – è incapace di rispondere alle esigenze del contesto i cui operano, Federfarma deve avviare una riflessione sulle strategie da mettere in atto, non scaricare il peso delle inefficienze sulle spalle dei cittadini. Quanto alle farmacie rurali, è indubbio che queste abbiano una funzione sociale. Ma d’altra parte i problemi della loro sostenibilità non possono diventare il baluardo per rimanere la riserva indiana del corporativismo italiano». Ancora, sul Ddl Concorrenza, il numero uno di Conad ha spiegato che «sostenere e pensare che la liberalizzazione dei farmaci di Fascia C sia la linea Maginot del dibattito significa solo spostare il problema. E dichiararsi favorevoli all’apertura delle catene di farmacie, opzione contenuta nel Ddl concorrenza e accolta favorevolmente da Federfarma, equivale a tradire gli stessi principi e obiettivi che si vanno sbandierando. Sappiamo tutti che l’ingresso dei capitali non offrirà vantaggi ai cittadini, tantomeno alle farmacie rurali». Infine, Pugliese ha precisato che «i farmaci non sono mai stati considerati come una categoria merceologica come un’altra. Sop e Otc non vengono venduti sugli scaffali, tra detersivi e dentifrici, ma sono dispensati da farmacisti laureati e abilitati, per garantire a chi li acquista la massima sicurezza. Da sempre Conad si pone tra i suoi obiettivi quello di tutelare il potere d’acquisto dei consumatori, senza rinunciare alla qualità. L’esperienza della vendita dei carburanti parla da sola. I distributori Conad vendono carburanti a 9 centesimi in meno rispetto al prezzo medio di mercato».

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