farmaceuticiNel corso del mese di maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,6% rispetto ad aprile. Mentre, nella media del trimestre marzo-maggio 2016, la produzione è aumentata dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. A spiegarlo è l’Istat, che sottolinea come tale indice presenti variazioni congiunturali negative per quanto riguarda, nel loro complesso, i comparti dei beni strumentali (-1,8%), dei beni intermedi (-0,9%), l’energia (-0,6%) e dei beni di consumo (-0,3%)». Per quanto riguarda i settori specifici di attività economica, l’istituto di statistica spiega che a maggio ad aver registrato una crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,6%), della produzione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione ed orologi (+4,3%) e della fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,5%). Al contrario, le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-13,5%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%), nonché delle industrie tessili, di abbigliamento, pelli e accessori (-6,5%). Il settore farmaceutico, dunque, si conferma in discreta salute: i dati corretti secondo il calendario indicano che nei primi cinque mesi del 2016, rispetto al periodo gennaio-maggio del 2015, l’incremento è stato pari allo 0,3%. Va detto però che se si prende in considerazione quest’ultima comparazione temporale, la maggior parte dei settori monitorati dall’Istat risulta in miglioramento nel periodo di riferimento: in controtendenza figurano solamente il comparto dell’attività estrattiva, quello del tessile e dell’abbigliamento, quello del legno e della stampa, e quello impegnato nella fornitura di energia, gas, vapore e aria. È utile ricordare che, come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, già nel mese di aprile il fatturato totale corretto per gli effetti di calendario del comparto farmaceutico era risultato in aumento del 3,1% ad aprile, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E gli ordinativi totali grezzi erano sì scesi, nello stesso periodo, del 3,5%, ma in misura meno marcata rispetto alla media complessiva, che aveva registrato un calo pari all‘11,3%.

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