Pianta organica farmacie, a Padova finisce al vaglio del Tar

La valutazione della pianta organica farmacie del comune di Padova dovrà essere effettuata dal tribunale amministrativo regionale. A chiederlo – riferisce il quotidiano locale Il Mattino – sono state due farmacie: quella di Patrizia Zennaro, che oltre ad essere titolare di un esercizio (in via Facciolati) è anche presidente provinciale di Federfarma, e quella di Giovanni e Giulia Petterle (in via Petrarca).
«Le valutazioni del comune non sono risultate a nostro avviso condivisibili – ha spiegato la dirigente del sindacato dei titolari di farmacia al giornale -. E inoltre l’amministrazione non ha chiesto i pareri né dell’azienda sanitaria locale né dell’Ordine. Quest’ultimo anzi ha fornito in merito una valutazione negativa. La pianta organica è stata rivista e sono state autorizzate farmacie senza indicarne la localizzazione esatta». Il nodo della questione riguarderebbe infatti, in particolare, la collocazione di alcuni esercizi, che la giunta comunale – sempre stando alle informazioni riportate dal Mattino – ha individuato basandosi sul criterio di un negozio ogni 3.300 abitanti, il che ha comportato di fatto «la ridefinizione delle decisioni assunte dalla precedente amministrazione».
Da parte sua, il presidente dell’Ordine Adriano Guiotto ha spiegato che il suo organismo ha «avanzato alcuni dubbi sulle procedure della delibera, che sono stati portati all’attenzione del comune. Abbiamo anche chiesto di essere ricevuti dal sindaco. Ora aspettiamo le valutazioni dei giudici amministrativi e la revisione del 2016». Secondo l’amministrazione comunale padovana, tutta la questione è nelle mani dell’assessore alla Mobilità, Stefano Grigoletto. Quest’ultimo ricopre anche la carica di consigliere dello stesso Ordine dei farmacisti di Padova: per questo, per ragioni di correttezza istituzionale, nel momento in cui la giunta ha deciso in merito alla pianta organica ha preferito non partecipare alla seduta.