farmacistiQuali sono le prospettive lavorative nel settore della farmacia? E qual è più in generale il futuro della professione? A rispondere alle domande è un articolo pubblicato da Italia Oggi Sette, nel quale si spiega che «a fronte di uno scenario che nel prossimo futuro vedrà circa 20mila farmacie sul territorio, i professionisti sono circa 55mila e, di questi, sono 12.196 i titolari di attività. Cifra a cui si affianca quella relativa ai soci che sono titolari di farmacia a cui partecipano 7.330 soggetti». La testata sottolinea che «nel 2015 i laureati hanno superato le 5 mila unità annue e le farmacie, che da sole assorbono circa il 70% di chi si affaccia alla professione, non sono più in grado di rispondere alla domanda di lavoro in modo completo. Gli ultimi dati del settore mostrano che a un anno dalla laurea la percentuale di occupati è del 52,5%, a tre anni è del 77% e, a cinque anni, dell’84%». Altri, però, scelgono di puntare sul mondo dell’industria farmaceutica: «Un settore nel quale, per quanto localizzato prevalentemente al Centro-Nord, confluisce più dell’11% del totale». Chi sceglie questa strada viene impiegato soprattutto nei settori di «produzione, controllo e documentazione regolatoria. Il punto di partenza è quello di essere collocati nei reparti di “creazione” del farmaco, partendo dal principio attivo alla formulazione al seguito del quale inizia il vero e proprio processo produttivo che deve svilupparsi secondo linee guida ben precise. Entra, quindi, in gioco l’assicurazione della qualità». Infine, «affinché la catena sia completa non si può prescindere dalle attività del mondo regolatorio, ovvero dalla creazione del dossier per la registrazione. Chi è impiegato in questo settore deve raccogliere tutti i dati di sviluppo del farmaco, i dati produttivi e analitici e, successivamente, presentarli all’Agenzia Italiana del Farmaco». Altri sbocchi arrivano poi dal settore cosmetico, erboristico e fitoterapico, nutraceutico, omeopatico e chimico farmaceutico. Basti pensare che per il solo comparto nutraceutico, «in Italia le aziende operanti in questo settore, per lo più di piccole e medie dimensioni, sono 420, e il 90% dei prodotti viene venduto in farmacia, il restante 10% in parafarmacie e supermercati. Non da meno, poi, il settore omeopatico. L’analisi di FarmaLavoro mostra come il mercato europeo del settore abbia raggiunto un valore di 1 miliardo di euro all’anno e, pur impiegando circa 8.000 persone rappresenta lo 0,7% del mercato farmaceutico europeo. In questo scenario l’Italia risulta essere il terzo mercato, dopo Francia e Germania, con un fatturato annuo che punta ai 200 milioni di euro».

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