MNLF: «Crescita Pil impossibile senza liberalizzazioni»

«Non ci sarà alcun abbassamento di tasse se il prodotto interno lordo non tornerà a crescere e questo non potrà avvenire senza liberalizzazioni». Con queste parole Vincenzo Devito, presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, torna a difendere il disegno di legge sulla concorrenza, proprio mentre inizia la discussione degli emendamenti. «La volontà del Governo di cambiare – prosegue Devito – si misura rispetto all’impegno di mettere la parola fine agli inutili privilegi che in questi anni la politica ha concesso alle corporazioni». Vantaggi che, secondo il MNLF, rappresentano dei «freni alla crescita del Paese, così come all’equità e alle pari opportunità».
«Perché un giovane emigrato – incalza Devito – dovrebbe tornare in Italia? Cosa è cambiato in questo Paese se si continua a guardare agli interessi delle lobby e non a quelli generali? Il caso della lobby delle farmacie è emblematico: non esiste un solo motivo valido perché non si dovrebbero liberalizzare i farmaci di fascia C, eppure si tentenna di fronte all’unico vero problema, ovvero la perdita del monopolio di un numero ridotto di privilegiati». Una questione che secondo l’associazione è anche legata alle prospettive occupazionali: «Nessun patto di coalizione può valere davanti alla possibilità di creare 5 mila nuovi posti di lavoro, 3.000/3.500 nuove aziende, risparmi per 500 milioni l’anno e 700 di nuovi investimenti. Nessun patto di coalizione può valere di fronte alla volontà trasversale del Parlamento di abbandonare logiche protezionistiche. Quando i consumatori chiedono di aprire i mercati, l’Antitrust e la Banca d’Italia pure, quando perfino il Fondo Monetario Internazionale lo chiede, far finta di nulla è segno di debolezza».
Per questo, conclude il presidente del MNLF, occorre «dimostrare con in fatti che il Paese è cambiato, che la politica è cambiata. Si dia un motivo, un solo motivo, ai nostri giovani per ritornare in Italia ed investire le proprie capacità nel proprio Paese».