mercato farmaci da bancoNon arrivano buone notizie dal mercato dei farmaci da banco, che secondo i dati rilevati fino ad agosto 2016, ha fatto registrare pesanti perdite: i consumi, con 189 milioni di confezioni vendute, sono in contrazione del 6%, mentre il giro d’affari, rappresentato da quasi 1,6 miliardi di euro, perde il 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Lo riporta la Newsletter di Assosalute relativa al mese di ottobre 2016, che ha elaborato i dati forniti da IMS Health. Una situazione che obbliga a rivedere al ribasso le previsioni per l’anno in corso, nonostante i dati del mese di agosto rilevino un andamento in ripresa rispetto al primo trimestre e migliore rispetto al secondo. Per gli esperti, infatti, seppure l’arrivo delle basse temperature e della stagione invernale, associate alle sindromi influenzali e da raffreddamento, potrebbero portare benefici alle performance del mercato, sarà difficile che il settore possa registrare un pieno recupero delle vendite entro dicembre, vista la grave flessione dei primi otto mesi dell’anno. Proprio i malanni di stagione forniscono una spiegazione a questa situazione di perdita nelle vendite: l’inverno mite e la stagione influenzale 2015/2016 caratterizzata da una bassissima incidenza di influenza pongono in evidenza quanto i trend del mercato dei farmaci da banco siano condizionati da fattori esogeni. Secondo i dati diffusi, le vendite delle due categorie in cui è suddivisa la classe dei farmaci senza obbligo di ricetta, ossia le specialità di automedicazione o OTC (Over the counter, sopra il banco) e i farmaci SOP (senza obbligo di prescrizione medica), seguono trend similari: entrambe le specialità mostrano una contrazione sia dei volumi, registrando un -6,3% per gli OTC e un -5,1% per i SOP, sia del giro d’affari, che tuttavia per i SOP, con un -2,3%, si mostra migliore e decisamente sopra la media del comparto. Per quanto riguarda la distribuzione, non si rilevano variazioni relativamente alla quote di mercato e la farmacia rimane il canale di acquisto privilegiato per i farmaci senza obbligo di ricetta con un dato che si attesta oltre il 91% dei volumi e il 92,5% della spesa. Tra le diverse tipologie di farmaci, quelli contro le affezioni dell’apparato respiratorio, gli analgesici e i gastrointestinali si confermano i più venduti, toccando il 75% dei consumi e oltre il 67% della spesa. A fare concorrenza al comparto senza prescrizione, tra i prodotti a connotazione farmaceutica diversi dai farmaci, troviamo soprattutto gli integratori e i medical device, ossia i dispositivi medici, che a differenza dei altri, dagli omeopatici a quelli ad uso erboristico, segnano una crescita nei consumi, registrando un +5,5%, e nel giro d’affari, con un +6,8%.

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