legge sulla concorrenza«Che cosa le devo dire? Non sono stato assolutamente ascoltato. Ma non mi stupisce, devo dire: la politica è così. Prima non ascoltano chi lavora concretamente nei vari settori, e paga le conseguenze delle norme che vengono approvate. Poi magari si accorgono che qualcosa non va, come è stato nel caso delle parafarmacie. Anche all’epoca io avevo scritto lettere, e anche all’epoca fu inutile». Francesco Pragliola è un farmacista titolare nella provincia di Caserta e nello scorso mese di luglio aveva inviato una lettera ai senatori, nella quale ammoniva: «Il Parlamento nella terza lettura del Ddl Concorrenza ha approvato solo quattro emendamenti, lasciando invariate le norme sulle farmacie, nonostante gli appelli a rivedere le misure previste, motivati dal fatto che un’eventuale approvazione delle stesse scardinerebbe definitivamente l’istituto delle farmacie». Ora il Ddl è diventato legge. Ed è stata dunque approvato, tra le altre cose, l’ingresso delle società di capitale all’interno del mercato. Secondo Pragliola, il cui punto di vista è particolarmente pessimista, si tratta dell’inizio della fine per il sistema delle farmacie, per lo meno come lo abbiamo conosciuto fino ad ora: «Mi spieghi come potremo difenderci… Ci sono colossi che fanno acquisti in giro per il mondo, comprano in Cina, sono presenti negli Stati Uniti. Come può il titolare di una piccola azienda fronteggiare tale concorrenza? Lo vediamo d’altra parte anche con alcune farmacie che oggi hanno deciso di adottare politiche particolarmente aggressive in termini commerciali: già questo sta generando ampi problemi ai titolari degli esercizi presenti nei paraggi. Si immagina cosa succederà quando arriveranno le catene di proprietà dei grandi gruppi?». Pragliola, tra l’altro, non fa neppure affidamento sulla “Rete delle reti”, la risposta di Federfarma all’ingresso dei capitali: «Per ora tutto è ancora troppo nebuloso». E punta il dito contro la categoria: «In troppi casi ai farmacisti è mancata una corretta preparazione dal punto di vista manageriale. Per troppo tempo tutto è piovuto dall’alto e dunque non ci si è posti il problema di conoscere i meccanismi economici. È per questo che la vedo nera: non credo che saremo in grado di difenderci in modo adeguato».

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