reti-impresa-farmacieLe reti sono utili per far migliorare l’andamento in termini di fatturato e di numero di addetti delle aziende. È questo il messaggio contenuto nel rapporto “Reti d’impresa − Gli effetti del contratto di Rete sulla performance delle imprese”, presentato il 20 novembre 2017 presso l’Aula magna di via Cesare Balbo 14 dall’Istat. «A sette anni di distanza dalla loro introduzione – spiega l’istituto statistico – i contratti di Rete continuano a diffondersi con grande rapidità all’interno del tessuto produttivo italiano. Al 30 giugno 2017 se ne contavano quasi 4mila, che coinvolgono più di 19mila imprese. Nel 2015 le imprese in Rete impiegavano 372mila addetti, generavano 89 miliardi di euro di fatturato e 20 miliardi di euro di valore aggiunto».
«Tra il 2011 e il 2015 – prosegue l’istituto – il contratto di Rete ha avuto un impatto positivo e significativo sulla performance delle imprese che vi hanno aderito, in un contesto caratterizzato da una profonda recessione e da una consistente riduzione della base produttiva del Paese. Il vantaggio per chi è entrato in Rete, va ricordato, non si è manifestato, in media, in un aumento del fatturato o dell’occupazione delle imprese in Rete bensì in un calo meno marcato di quanto sarebbe accaduto in assenza della stessa Rete». Infatti, «la differenza nella dinamica di addetti e fatturato, tra le imprese che hanno aderito a un contratto di Rete e quelle che non lo hanno fatto, è positiva e crescente nel tempo, al netto di altri fattori macro e microeconomici in grado di condizionare la performance aziendale. A distanza di un anno dall’entrata in Rete, il vantaggio in termini di variazione di addetti dell’impresa è stato in media pari a +5,2 punti percentuali; +8,1% dopo due anni; +11,2% dopo tre anni. L’impatto sulla dinamica del fatturato è altrettanto rilevante: per chi si è aggregato si registra un +7,4% dopo un anno dall’ingresso in Rete, +6,6% dopo due anni, +14,4% dopo tre anni». Ciò in modo trasversale in termini settoriali, geografici e di dimensione delle aziende.
Proprio la “rete” è stata indicata da alcuni rappresentanti della categoria dei farmacisti come una possibile risposta all’ingresso delle società di capitale sancito dalla legge sulla Concorrenza. Il rapporto Istat, ovviamente, ha verificato gli impatti su altri tipi di imprese, ma l’impressione è che, effettivamente, l’unione faccia la forza.

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.