farmacisti-franciaIn Francia un’inchiesta pubblicata da una nota associazione di consumatori, la “UFC – Que Choisir” ha generato un’aspra polemica con la categoria dei farmacisti. Secondo i risultati resi noti nel documento, infatti, quasi un professionista su quattro avrebbe o consigliato ai pazienti delle «dosi nocive» di paracetamolo al momento della dispensazione o, (nel 14% dei casi) non avrebbe fornito alcuna informazione in merito.
Gli attivisti dell’associazione si sono presentati presso 772 farmacie aperte in 16 grandi agglomerati urbani francesi chiedendo due medicinali: il Doliprane 1.000 mg e l’Actifed Rhume, contro il raffreddore, la cui associazione è sconsigliata poiché entrambi contengono lo stesso principio attivo, il paracetamolo. Nel foglietto illustrativo dell’Actifed si indica la seguente posologia: quattro compresse da 500 mg ciascuna da prendere rispettivamente al mattino, a pranzo, la sera e prima di dormire, per un totale di 2 grammi quotidiani. Il che lascia poco spazio alle compresse di Doliprane, dal momento che al di là dei 4 grammi al giorno, il paracetamolo rischia di provocare effetti collaterali anche pesanti.
La UFC Que Choisir sottolinea che i francesi hanno speso nel 2017 2,24 miliardi di euro in medicinali senza obbligo di prescrizione medica, per i quali la consulenza del farmacista è dunque cruciale. Tuttavia, la stessa associazione ha ammesso che una larga maggioranza di farmacisti ha fornito correttamente le informazioni ai pazienti ed in particolare ha messo in guardia rispetto ai pericoli legati all’associazione dei due prodotti. Resta il fatto, ha commentato la stessa sigla di consumatori che la quota di professionisti che non adempie a tale dovere “è decisamente troppo alta, soprattutto tenendo conto che parliamo di una sostanza molto comune”.
A rispondere all’inchiesta è stata l’Union des syndicats de pharmaciens d’officine (USPO), che in un comunicato ha ricordato «la serietà e la professionalità della grandissima maggioranza dei farmacisti territoriali» e ha proposto di introdurre dei sistemi all’interno dei gestionali che facilitino e rendano il più possibile omogenee le informazioni fornite ai pazienti.

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