imperadrice sinasfa«È necessario prestare maggiore attenzione alle buste paga, perché in ogni settore esistono delle regole che devono essere rispettate»: questo il monito, rivolto ai farmacisti, lanciato dal presidente del Sindacato Nazionale dei Farmacisti non Titolari Sinasfa, Francesco Imperadrice. Al centro dell’attenzione, l’indennità speciale quadri, che secondo l’Art. 4 del CCNL dei dipendenti da farmacia privata, spetta «a tutti i farmacisti collaboratori che abbiano compiuto due anni di servizio in farmacia» e corrisponde a 100 euro in busta paga per 14 mensilità. Dopo il compimento di 12 anni di servizio, e da subito per il direttore di farmacia – a qualifica ricevuta -, «l’ISQ aumenta a 130 euro, sempre dovuto per 14 mensilità. Non bisogna aver lavorato nella stessa farmacia per averne diritto. Ai fini del calcolo dei 24 mesi o dei 12 anni di servizio, il titolare dovrà tenere conto anche del servizio prestato presso altre farmacie, attestato dal libretto di lavoro o, comunque, documentabile dal farmacista collaboratore». Alla base di questa segnalazione da parte del Sindacato, il rilevamento di errori all’interno delle buste paga. «La voce Indennità Speciale Quadri non è stata riscontrata nel 20-30% delle buste paga che, in modo informale, ci hanno inviato dei colleghi – spiega Imperadrice – A volte questi errori vengono commessi in modo involontario, spesso i commercialisti non sono molto esperti del contratto dei farmacisti. Abbiamo inoltre riscontrato che in molti casi, una volta segnalata l’anomalia, il titolare ha rimborsato la somma dovuta». L’articolo del CCNL che fa riferimento a questa indennità, secondo Imperadrice, «è molto chiaro e i farmacisti purtroppo non sono informati. Dovrebbero essere loro stessi i primi ad avere un minimo di conoscenza a riguardo – sottolinea il presidente del Sindacato – Non è semplice leggere una busta paga, ma almeno le voci principali dovrebbero essere rilevate. Si tratta di 1400 euro l’anno, non sono pochi: a volte sento delle polemiche per casi più irrisori». Secondo il Sinasfa serve maggiore informazione. «Bisogna iniziare dalla base, dall’ABC – dichiara Imperadrice – Siamo 60mila farmacisti non titolari: gli Ordini e le Associazioni possono organizzare delle serate su questo tema, ma non arriveranno mai a tutti. Noi stiamo cercando di informare soprattutto attraverso la rete». Si tratta di un diritto che va rispettato, secondo il sindacato, una voce che mette in evidenza la professione di una categoria.
«Il nostro contratto è scaduto a gennaio 2013, abbiamo perso potere d’acquisto e molti colleghi hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese – dice Imperadrice – Parliamo di uno stipendio che fa piangere per un professionista: è necessario quindi stare attenti a non rimetterci anche su cose che rientrano nei nostri diritti».

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