mercato della automedicazioneQual è lo stato dell’arte dell’automedicazione in Italia? A fornire una panoramica esaustiva è il rapporto Numeri e indici dell’automedicazione 2017 di Assosalute. Il documento presenta dapprima un raffronto tra i vari mercati europei, quindi si concentra sull’Italia: «Osservando i dati di vendita – si legge nello studio – si nota che nel 2016 il mercato farmaceutico nel suo complesso fa registrare una contrazione sia dei consumi (-0,7%) sia dei fatturati (-1,2%). Con riferimento alla spesa, guardando alla scomposizione del dato di mercato sulla base del regime di fornitura, si registra un andamento similare tra i farmaci con obbligo di prescrizione e quelli senza obbligo di ricetta, entrambi in flessione. Gli indicatori di consumo (ricette, confezioni e dosi) evidenziano, invece, un andamento in parte contrapposto tra i farmaci con obbligo di prescrizione, sostanzialmente stabili (-0,1%), e i farmaci senza obbligo di ricetta che, invece, fanno registrare la più pesante flessione dal 2012 (-3,9%)». Ciò conferma che «l’andamento delle vendite dei farmaci non prescription è determinato, sul breve periodo, da fattori esogeni legati alla diffusione dei malanni tipici della stagione fredda. Infatti, i trend 2016 riflettono gli effetti negativi di una stagione influenzale 2015/2016 a bassissima incidenza». Sul fronte dei fatturati, si risente «della pesante contrazione dei volumi. Infatti, a parità di classificazione, rispetto al 2015, il settore perde quasi 12 milioni di confezioni e per la prima volta da oltre un decennio, le vendite a volumi scendono sotto i 300 milioni». In termini di quote di mercato, inoltre, «il settore dei farmaci senza obbligo di prescrizione si caratterizza per dinamiche competitive stabili: la farmacia detiene oltre il 91% del mercato sia a volumi che a valori. Risultano, quindi, ormai consolidati gli effetti delle misure che, dal 2006, hanno modificato l’assetto del settore quali, in particolare, i processi di liberalizzazione della distribuzione e di determinazione dei prezzi». Ancora, per quanto riguarda il mercato “non prescription”, «il 45,4% dei fatturati (era il 35,4% nel 2012) è costituito da confezioni lanciate dal 2000 mentre quelle lanciate dal 2010 rappresentano il 21,4% delle vendite complessive. Le cinque classi a maggiore incidenza di spesa e consumo sono quelle dei medicinali per la cura delle malattie da raffreddamento, degli analgesici, dei farmaci gastrointestinali, dei dermatologici e dei farmaci per l’apparato circolatorio che coprono complessivamente l’88% delle confezioni vendute e l’84,5% della spesa». In termini di tendenza futura, infine, «tenuto conto del trend influenzale della stagione 2016/2017 e ipotizzando il mantenimento, nei prossimi tre anni, delle attuali condizioni regolatorie, si prevede nel triennio 2017-2019 un mercato SOP in moderata espansione (+2,2% nel 2017, +1,1% nel 2018 e +1,3% nel 2019), trainata per lo più dal mercato AM (+2,6% nel 2017, +1,2% nel 2018 e +1,8% nel 2019)».

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