federfarma-napoliPubblichiamo l’editoriale del collega Dr. Giuseppe De Simone, consigliere Federfarma Napoli, con l’obiettivo di fornire ulteriori dettagli sui motivi della protesta di giovedì 26 luglio 2012 delle farmacie partenopee e campane.

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

Le farmacie italiane, tutte, tranne naturalmente quelle in servizio obbligatorio, hanno chiuso per un giorno per gridare forte un allarme. Il servizio sanitario, con una serie continua di attacchi, tagli e prelievi alle farmacie, di fatto sta mettendo le stesse in condizioni di non poter più erogare il servizio farmaceutico.

Federfarma Napoli, la protesta

Negli ultimi anni la farmacia ha cominciato ad allargare l’ offerta al cittadino con una serie di servizi importantissimi ed altrettanto graditi dai pazienti, come quello della prenotazione di esami e visite specialistiche, delle autoanalisi di prima istanza e di assistenza socio-sanitaria al paziente stesso. Naturalmente sempre più specializzati ed efficaci dispensatori di farmaci e di dispositivi medici anche per conto di Asl ed ospedali, perfettamente integrati nel servizio sanitario nazionale, rappresentando presidio fondamentale impegnato nella tutela della salute pubblica.

Per fare questo si sono organizzati in team di professionisti sempre aggiornati, motivati e pronti a cogliere le nuove esigenze di assistenza e servizio alla popolazione. Si vedono però sempre più stretti nella morsa di tagli e prelievi che non garantiscono le risorse necessarie per dare servizio. Per giunta a Napoli si aggiunge l’insopportabile onere di dover attendere anche un anno per essere rimborsati da regione e Asl, costringendo i titolari di farmacia a ricorrere ad onerosi interessi bancari che erodono completamente gli utili dell’ azienda.

Non a caso Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, ed Enzo Santagada, presidente dell’ Ordine dei Farmacisti di Napoli, hanno voluto attirare forte l’ attenzione di tutti, attuando per ben 8 giorni, uno sciopero della fame. Estrema forma di protesta che significava voler chiaramente comunicare la matematica impossibilità della rete delle farmacie di sostenersi. Nel sit-in di protesta organizzato giovedì scorso sotto il palazzo della regione a via Santa Lucia hanno manifestato anche collaboratori farmacisti e personale non laureato delle farmacie che vedono diventare sempre più forte il rischio occupazionale.

Le farmacie partenopee e campane protestano perché si vedono costrette a ridimensionare i propri organici e non perché difendono posizioni lobbistiche. Le farmacie partenopee e campane in questi anni non hanno licenziato non perché non vi fosse la necessità, ma perché i collaboratori in farmacia hanno un volto ed un nome, e con essi il servizio farmaceutico intendono svolgerlo con impegno, professionalità e dedizione, ma non possono permettersi ulteriori sacrifici. Questi i motivi della protesta.

Dr. Giuseppe De Simone

Consigliere Federfarma Napoli

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.