fascia a in parafarmaciaLa sentenza della prima sezione penale del tribunale di Catanzaro, con la quale una farmacista è stata assolta dall’accusa di esercizio abusivo della professione per aver dispensato farmaci con obbligo di ricetta in una parafarmacia, ha suscitato la reazione di Federfarma. In un articolo pubblicato sul proprio sito internet, l’associazione dei titolari di farmacia ha spiegato che la questione «è all’esame dei consulenti legali» e che «potrebbe essere presto oggetto di una comunicazione al ministero della Salute». Il sindacato ricorda che la vicenda risale a tre anni fa, dopo la denuncia di un collega che era stato «insospettito dalle voci di diversi clienti, che riferivano di avere acquistato nella parafarmacia medicinali con ricetta». E conclude spiegando che essa «va disinnescata, non tanto per l’uso che ne potrebbero fare gli esercizi di vicinato (ridotto, dato che il caso tratta di un titolare di farmacia che usa la parafarmacia come “proiezione” della prima) quanto piuttosto per le ricadute che potrebbe avere sull’integrità della Pianta organica. Saranno i consulenti legali di Federfarma a valutare tutti i risvolti della vicenda e a suggerire le eventuali contromosse, tra le quali potrebbe anche esserci un intervento nei confronti del ministero». A tali affermazioni ha replicato Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente delle Libere Parafarmacie Italiane: «Federfarma ora indossa la toga, quasi a sostituire il giudice per la sentenza storica del Tribunale di Catanzaro. Si giustifica parlando di “proiezione”, come se la farmacia fosse stata teletrasportata nella parafarmacia quando la collega consegnava il farmaco di fascia A». Secondo il dirigente la questione non è infatti legata al possesso contemporaneo da parte della professionista di una farmacia: «La sentenza è chiara. La collega non ha commesso reato di abusivismo professionale perché è una farmacista iscritta all’ordine. È il titolo che garantisce la dispensazione di tutti i farmaci. Tutto il resto è fuffa priva di fondamento giuridico». Ruggiero è quindi tornato a chiedere di introdurre la “farmacia non convenzionata», come soluzione per la questione delle parafarmacie».

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