farmacisti collaboratoriNei giorni scorsi il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, ha inviato una lettera alla numero uno di Federfarma Annarosa Racca, sottolineando la necessità di trovare una soluzione al problema dei farmacisti collaboratori. La dirigente del sindacato ha risposto spiegando di essere «pienamente consapevole delle difficoltà che il mancato rinnovo del contratto nazionale può comportare non solo per i farmacisti collaboratori ma per tutti i dipendenti di farmacia. Tuttavia, proprio in quanto sindacato dei titolari, la federazione non può ignorare l’incertezza normativa che grava sul nostro settore» e la richiesta dei suoi associati di procedere al rinnovo «con estrema cautela, cioè quando sarà più chiaro il nuovo contesto in cui le imprese dalla croce verde dovranno operare».
Mandelli aveva proposto di aprire un tavolo di confronto tra le parti, al fine di far avanzare la discussione. «Federfarma tiene nella massima considerazione il rinnovo del contratto nazionale di lavoro – ha replicato Annaroda Racca – perché i dipendenti di farmacia costituiscono un patrimonio prezioso delle aziende che il sindacato titolari rappresenta. Proprio per questo sono la prima a rammaricarmi del protrarsi di questa carenza contrattuale, le cui cause però non dipendono in alcun modo da negligenze della federazione o da difficoltà nell’approntare la piattaforma negoziale d‘avvio. Sulla quale, anzi, all’interno del sindacato sono in corso già da tempo le più ampie riflessioni». Federfarma ha spiegato più nello specifico che «l’apertura di un altro tavolo, in aggiunta a quello negoziale con i sindacati confederali e quello eventuale di mediazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, finirebbe soltanto per ingarbugliare la matassa». Alle parole della presidente del sindacato dei titolari di farmacia ha risposto il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, ricordando che il contratto nazionale di lavoro dei dipendenti di farmacia è ormai scaduto da quattro anni, e aggiungendo che quello di Federfarma è «un vero e proprio ricatto in pieno stile corporativo. Malgrado la situazione dei dipendenti di farmacia sia sempre più disagiata e per colpa dei comportamenti “disinvolti” dei titolari di farmacia la disoccupazione sia in aumento, Federfarma per bocca del suo presidente continua a tenere un comportamento irresponsabile. Voucher, tirocini post laurea, straordinari forzati, contratti atipici, abusivismo professionale sono il volto reale di una corporazione che vuole apparire vicino alla gente, ma che nei fatti frena la crescita del Paese. A questo punto chi si era illuso nella possibilità di un dialogo ha ricevuto la risposta».

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