farmacisti abusiviCome riportato da FarmaciaVirtuale.it, a seguito dell’emersione di un caso di abusivismo professionale, Conasfa ha chiesto alla Fofi di intervenire, anche domandando le dimissioni dell’amministratore della multiservizi ASM di Garbagnate Milanese, dal momento che, ha spiegato la federazione dei farmacisti non titolari, un servizio mandato in onda su Canale 5 da Striscia la notizia «farebbe pensare che tali illeciti si siano verificati nelle farmacie ASM».
Ma l’eco della vicenda non si è fermata qui. Secondo quanto scritto in una nota da Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, la presidente di Federfarma Annarosa Racca ha rivolto in merito un invito alle farmacie comunali a «stare più attente». La replica di Assofarm non si è fatta attendere: «In fatto di professionalità – ha spiegato l’organizzazione – le farmacie comunali italiane non hanno bisogno né di lezioni né di garbate tirate d’orecchie da parte di nessuno. I farmacisti che vi operano hanno un livello professionale del tutto identico a quello dei loro colleghi del settore privato».
In merito alla vicenda oggetto del servizio televisivo, Gizzi ha spiegato che essa «ha rivelato che nella farmacia comunale di Garbagnate un commesso dispensava farmaci, accompagnando l’atto con consigli e indicazioni di natura sanitaria. Siamo di fronte ad un fatto assai grave, che formalmente si configura come abusivismo professionale, e che più sostanzialmente mette a repentaglio la salute del paziente». Il presidente di Assofarm ha però aggiunto che «se le parole della presidente Racca sono state riportate fedelmente, sarebbero ingenerose nei nostri confronti. La cronaca degli ultimi anni ha più volte registrato varie forme di illecito prodotte da farmacisti privati, ma Assofarm non si è mai sognata di partire da questi fatti per dare consigli deontologici all’intera categoria dei titolari di farmacia e ai loro dipendenti. Le singole violazioni della legge e delle norme deontologiche vanno certamente combattute, anche per riaffermare una situazione generale ancora molto positiva: la farmacia italiana, privata o pubblica che sia, gode certamente di ottima salute professionale. Evitiamo quindi distinguo basati sulla proprietà delle farmacie, e concentriamoci tutti insieme sul mantenimento di alti standard qualitativi nella dispensazione del farmaco».

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