farmacista-collaboratore-letteraRiceviamo e pubblichiamo la lettera di un farmacista collaboratore esausto dell’attuale escalation perpretata ai danni dei farmacisti.

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Il ruolo del farmacista territoriale sta cambiando. In qualità di portavoce territoriale del SSN, il farmacista collaboratore diviene sempre più un impiegato addetto alla burocrazia che un professionista dispensatore di conoscenza. FarmaciaVirtuale.it dà visibilità allo sfogo del collega

Farmacista collaboratore, lettera aperta

Cari colleghi,

scrivo per condividere con voi la mia angoscia lavorativa.

Mi occupo di farmacia da circa 10 anni, sono approdato nel settore molto giovane. In tutti questi anni ho vissuto una evoluzione del mondo farmacia purtroppo quasi mai positiva.

Ricordo, da farmacista collaboratore, quando il paziente sussurrava lo sconto con voce fioca ed impercettibile e lo paragono all’attuale feroce guerra dei prezzi.

Ricordo quando la farmacia dei servizi era intesa come misurazione della pressione ed autoanalisi della glicemia, sino ad arrivare ad oggi dove viviamo le nostre giornate lavorative soffocati da servizi quali Cup, Codin, Saniarp, offerti totalmente in forma gratuita, il cui unico scopo è quello di racimolare quello che le ASL devono alle farmacie.

Quelli che oggi chiamiamo accordi non sono altro che un disperato tentativo di vederci riconoscere i nostri diritti.

La nostra condizione è ormai lontana dalla figura professionale che l’esperienza avrebbe dovuto cucirci addosso e spesso siamo paragonati ad impiegati.

Quasi è un miracolo quando una persona entra a chiedere il prezioso consiglio per il quale il farmacista collaboratore ha studiato… ed è qui che mi domando quale sarà il futuro del farmacista collaboratore?

Retorica?

Vedo preoccupazione, soprattutto quando ogni giorno ci sentiamo minacciati dallo spauracchio della crisi, dal SSN insolvente, e più in generale, dai nostri diritti messi sotto i piedi in qualità di collaboratori.

Vediamo sfumare i nostri sogni di gloria, spettatori inermi di giochi di potere che non prestano spazio al nostro futuro.

Ci sarebbe tanto da dire, non basterebbero queste poche righe.

Chiedo, con questa lettera, a chi si *dovrebbe battere* per i diritti dei farmacisti, di non dimenticare di quella grande fetta rappresentata dal farmacista collaboratore, che ogni giorno si dedica incondizionatamente alla professione, al servizio del cittadino e del SSN.

Il mio è un grido di rabbia e di dolore nei confronti di chi c’è ma fa finta di non vedere e non sentire.

Lettera Firmata

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