farmacista collaboratoreQual è la differenza, in termini sia retributivi che di costo sostenuto dalla farmacia, nei rapporti di lavoro con il farmacista collaboratore e magazziniere? La domanda è stata posta da un lettore di FarmaciaVirtuale.it nella sezione “Esperto risponde”. «Si tratta di un quesito complesso ed interessante – ha spiegato Silvia Di Domenico, dottore commercialista e revisore legale -. Soprattutto ragionando e riflettendo sull’evoluzione della realtà delle farmacie oggi e per il prossimo futuro e sulle possibilità di investimento e sviluppo che si possono sfruttare (ad esempio con l’iperammortamento)». Innanzitutto, prosegue l’esperta, «le due figure si differenzino nettamente dal punto di vista delle mansioni e delle potenzialità, per aspetti e con riflessi che non sono pienamente ed immediatamente valorizzati dal dato retributivo. Il magazziniere, infatti, è il termine con il quale si tende a semplificare una serie di mansioni inquadrabili, all’interno del CCNL delle farmacie, in più di un livello: potremmo trovarci infatti di fronte ad un dipendente adibito solo al carico e scarico delle consegne fatte in farmacia, ad un magazziniere semplice, inquadrato al IV livello, e che è indicato per svolgere solo compiti operativi, oppure al magazziniere “consegnatario con responsabilità tecnica ed amministrativa del magazzino come reparto autonomo della farmacia”, e tale figura andrebbe invece inquadrato al livello immediatamente inferiore a quello del farmacista». Tuttavia, nella maggior parte di farmacie di medio-piccole dimensioni tale figura non esiste: «Il motivo è chiaro – aggiunge Di Domenico -, e discende da quelle che sono non solo le mansioni ma anche la professionalità e la preparazione del farmacista, che come detto è inquadrato al I livello. Se da un lato è solo il farmacista che può dispensare il farmaco e può mettere la sua professione a disposizione e vantaggio dei clienti-pazienti, dall’altro nei “magazzini” delle farmacie si “tratta” un prodotto non comune e per gestire il quale occorrono studio, preparazione anche scientifica ed esperienza che non si possono né improvvisare né acquisire semplicemente sul campo». Dal punto di vista retributivo, «il farmacista inquadrato al I livello percepisce una retribuzione lorda di € 1.890 che corrisponde ad un netto di circa € 1.350-1.400. Un magazziniere al II livello percepisce una paga base (esclusi scatti di anzianità e superminimi) di € 1.680. Per quel che riguarda orari di lavoro e rispetto dei riposi (giornaliero e settimanale) le due posizioni così diverse sono invece equiparate, e ciò vale anche per ferie, permessi, malattia e mensilità aggiuntive». Anche sul fronte previdenziale non ci sono differenze: «Sostanzialmente i contributi “costano” all’azienda in egual misura, vale a dire il 28,98%». Infine, «entrambe le figure “pesano” ai fini del calcolo di congruità dei ricavi e degli indici di normalità economica degli studi di settore, anche se solo il farmacista è il dipendente direttamente collegato alla produzione di fatturato derivante dalle attività di dispensazione di farmaci e di prodotti farmaceutici. Ragionando quindi dal punto di vista di un titolare attento, la scelta andrà operata con un angolo visuale ampio».

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