federfarma venetoContinua a fare discutere l’accantonamento dell’emendamento a favore delle farmacie rurali (il 59.79 a firma Tancredi-Piccone Ap-Ncd-Udc) nella discussione sulla legge di Bilancio, modifica che avrebbe innalzato le soglie di fatturato per poter ottenere i sussidi previsti dalla legge 662 del 1996. Ad alzare la voce sono state anche le farmacie del Veneto: sul vasto territorio regionale le rurali sono infatti 557, di cui solo 230 ad oggi hanno diritto a ricevere i sostegni previsti dalla normativa. Per questo Federfarma Veneto, dalle colonne de Mattino di Padova, lancia un allarme attraverso le parole del suo presidente Alberto Fontanesi. Il rischio è infatti che si possano mettere a rischio i servizi forniti dalla rete delle farmacie, che in alcuni casi – soprattutto nei centri più piccoli, presenti magari in luoghi difficili come quelli montuosi – rappresentano gli unici presidi sanitari dello Stato a livello locale. Per i cittadini, infatti, l’accesso agli ospedali o alle strutture delle Aziende sanitarie può risultare spesso complicato. Per questo Fontanesi non si dà per vinto e annuncia battaglia: «Non ci fermeremo qua». Ciò anche in ragione del fatto che, come spiegato a FarmaciaVirtuale.it da Pasquale Sechi, presidente di Federfarma Oristano, anch’egli mobilitato per la questione delle rurali, «la mancata presa in considerazione dell’emendamento è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Immaginavamo che non ci sarebbero stati problemi, anche perché la copertura finanziaria c’era già». Un punto che è stato anche ribadito dal primo firmatario della richiesta di modifica, Paolo Tancredi, che intervistato da Quotidiano Sanità ha spiegato: «Di fatto l’emendamento non è stato esaminato. A causa dei tempi stretti diverse proposte di modifica, e addirittura alcuni articoli non sono stati esaminati. La discussione su questi temi è stata rinviata al Senato». Il parlamentare ha però gettato acqua sul fuoco: «A Palazzo Madama si farà una lettura con modifiche del testo ed il tema delle farmacie rurali potrà essere ricompreso senza problemi all’interno del provvedimento. Ci sono anche risorse ad hoc che sono state appositamente accantonate per l’approvazione di nuovi emendamenti».

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