farmacie onlineDa poco più di due anni il ministero ha concesso alle farmacie di aprire dei punti vendita online per la vendita di farmaci Sop e Otc. Qual è lo stato dell’arte attuale? A rispondere è Daniele Lamberti, Web Specialist di Farmaline Srl e Unifarma Distribuzione SpA, secondo il quale finora «in pochi hanno saputo tradurre l’entusiasmo iniziale nella definizione di un autentico piano strutturato di digitalizzazione e di conseguente “lancio sul web” della propria farmacia. Molti titolari di farmacia si sono letteralmente fiondati online ma hanno visto tradite le loro aspettative di incremento di fatturato, scontrandosi con una realtà ben diversa da quella prospettata».
Per evitare brutte sorprese, Lamberti spiega che un passo fondamentale è il “web marketing”, ma avverte: «Avviare campagne di pubblicità online presenta costi importanti che si vanno ad aggiungere alla realizzazione e manutenzione del proprio sito web. Come se non bastasse, la farmacia italiana deve inoltre scontrarsi con le stringenti policy di Google Italia, che limitano l’advertising online delle farmacie». Cosa fare allora? «Nella maggior parte dei casi, il problema risiede nell’approccio mentale adottato quando si è deciso di aprire l’e-commerce. I pochi siti farmaceutici di successo hanno intrapreso la loro attività diversi anni fa, in un contesto concorrenziale e digitale completamente differente da quello odierno. Ed hanno sostenuto, e sostengono tutt’ora, ingenti investimenti in pubblicità e posizionamento sui motori di ricerca. Coloro i quali guidano oggi il mercato delle vendite online hanno affrontato la questione con mentalità imprenditoriale». Ciò perché «il business online non è un’estensione della propria farmacia, bensì una “farmacia nuova” da avviare ex novo».
Il vantaggio è senz’altro che alcuni costi sono naturalmente inferiori, ma ce ne sono alcuni, importanti, necessari per lo sviluppo dell’attività online: «È importante fare una buona analisi prima di partire con l’e-commerce», ed è «fondamentale considerare un periodo di investimento di risorse, monetarie e non solo, coordinato e strutturato, di almeno 3 anni prima di vedere la propria attività raggiungere un “utile netto”». Inoltre, è bene utilizzare internet nella doppia funzione «di portale istituzionale e di negozio online». E valorizzare l’aspetto “local”: «Pensiamo – prosegue l’esperto – ai servizi di prenotazione prodotti per il ritiro in farmacia. Collegandosi da casa al listino prodotti della farmacia, il cliente può in autonomia prenotare i prodotti mancanti e passarli a ritirare quando disponibili. Si ottimizzano quindi le tempistiche di attesa e si riducono le code. Tramite un portale online, dotato di LiveChat, il visitatore del sito può inoltre ottenere consulenza ed assistenza del farmacista in tempo reale da casa». Interessante, poi, la funzione di Un.iBooking proposta da Farmaline (azienda di Fossano, in provincia di Cuneo), attraverso la quale «il cliente della farmacia può navigare fra un immenso catalogo di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e prenotarli da casa, per poi ritirarli in farmacia». La società fa sapere di aver «supportato decine di farmacie nel processo di digitalizzazione e lancio sul web, portando di conseguenza il Piemonte in cima alla classifica italiana delle farmacie autorizzate dal ministero alla vendita online».

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