farmacie in canadaL’obiettivo dichiarato è garantire ai pazienti la possibilità di comprendere in modo più approfondito il costo dei medicinali che acquistano. Nel Quebec, in Canada, da alcuni giorni chi si reca in una farmacia riceve una “ricevuta dettagliata”, nella quale il prezzo del prodotto viene “scomposto” in una serie di voci, a cominciare da quella che riguarda l’onorario percepito dal farmacista. «Si tratta di un’iniziativa assunta affinché tutti rimangano ragionevoli», ha commentato l’Associazione canadese delle compagnie d’assicurazione. Il motivo della soddisfazione sta nel fatto che per tutti i cittadini canadesi che si appoggiano al servizio sanitario pubblico il rimborso è fissato per legge dal governo a circa 9 dollari per ciascuna dispensazione. Tuttavia, qualora il paziente abbia deciso di utilizzare un’assicurazione privata, il valore finora non veniva dichiarato in modo ufficiale. E secondo quanto affermato a Le Journal de Montréal da Marc Desgagnés, docente di Farmacia presso l’università Laval, gli scarti tra pubblico e privato possono arrivare fino al 200%.
Da parte loro, le autorità puntano a rendere “trasparente” il sistema: nello scontrino figureranno infatti anche i costi legati alla distribuzione e qualunque altro rincaro necessario per la dispensazione. «Creeremo le condizioni per una maggiore concorrenza. Si tratta di una riforma fatta nell’interesse del cittadino», ha spiegato il ministro della Salute Gaétan Barrette, aggiungendo che d’ora in avanti le compagnie d’assicurazione potranno suggerire ai loro clienti le farmacie che praticano i prezzi migliori. «I cittadini non si rendono conto dei rincari e, alla fine, sono loro che pagano», ha sottolineato Desgagnés.
Si tratta di una ricostruzione che tuttavia non convince affatto il direttore generale dell’Associazione dei farmacisti titolari del Quebec, Jean Bourcier, secondo il quale «i pazienti noteranno gli stessi prezzi passando da una farmacia all’altra». L’unica differenza, ha aggiunto, sta nel fatto che, in media, i prezzi nel quadro del regime privato sono più alti di circa il 13% in quanto essi hanno seguito l’andamento dell’inflazione, al contrario di quanto accaduto per il regime pubblico. Inoltre, Bourcier contesta il fatto che i farmacisti debbano «svelare i loro margini di profitto, al contrario delle compagnie d’assicurazione».

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