Farmacie francesi, la FSPF lancia una petizione: «Stop ai grandi centri commerciali»

La Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (FSPF), una delle principali associazioni di categoria dei farmacisti francesi, ha annunciato un’alleanza con i panifici, le pasticcerie e le macellerie. L’obiettivo è quello di lanciare una campagna di petizioni contro l’avanzata dei grandi centri commerciali. “Stop alla moltiplicazione delle grandi superfici”, è lo slogan che è stato diffuso già alla fine di aprile – come riferito dal giornale specializzato Le Quotidien du Pharmacien – in occasione del sostegno fornito ad una proposta di legge depositata al Senato con la quale si vuole introdurre un “patto nazionale per la rivitalizzazione dei centri storici”. A distanza di poco più di due settimane, la FSPF, assieme alle rappresentanze delle altre categorie, ha deciso di puntare ad una raccolta di firme per cercare di bloccare quella che viene considerata una delle principali cause del fenomeno della desertificazione dei centri storici. Le organizzazioni promotrici dell’iniziativa hanno in particolare invitato le altre professioni di artigiani e commercianti ad unirsi nella lotta, che sarà avviata ufficialmente alla fine di maggio attraverso la pubblicazione del testo della petizione, che verrà diffuso ai clienti sul territorio. Inoltre, ci si avvarrà del sito Internet change.org per diffondere l’iniziativa anche in Rete. “Non lasciamo che vengano spente le ultime luci delle città – si può leggere nel testo della petizione -. Diamo la priorità ai centri storici». La Francia, in effetti, è ad oggi il Paese europeo che presenta il numero più importante di grandi centri commerciali, nonché quella in cui viene registrato «un numero crescente di attività commerciali e artigiane che si trovano costrette a chiudere ogni giorno». Fenomeno che non risparmia le farmacie: secondo una rete di commercialisti transalpini, infatti, entro il 2025 potrebbe sparirne un numero compreso tra 2.000 e 5.000. La stessa FSPF ha lanciato un allarme sulla tenuta della rete di distribuzione farmaceutica sul territorio: «In futuro – ha spiegato il sindacato – una farmacia su due morirà».