farmaci-veterinariCome riportato ai propri lettori dal nostro giornale, il Comitato per i prodotti medicinali ad uso veterinario dell’Agenzia europea del Farmaco (Ema) ha adottato la prima revisione delle raccomandazioni ufficiali in materia di sorveglianza di base sui farmaci per animali. Un approccio che dovrebbe, nelle intenzioni dell’organismo, «consentire agli organismi di vigilanza di accedere più rapidamente alle informazioni».
Pasquale Sechi, presidente di Federfarma Oristano, sottolinea in proposito l’importanza della questione e di un possibile coinvolgimento diretto dei farmacisti territoriali, dal momento che «gli animali da reddito producono un’altissima percentuale di alimenti: dalle carni, al latte, ai formaggi, alimenti primari per l’uomo». Il dirigente ricorda che «nel prossimo mese di ottobre dovrebbe essere introdotta la ricetta dematerializzata anche per i medicinali veterinari. Si tratterà di un grande passo in avanti, perché in questo modo si dovrebbe arrivare ad un controllo effettuato quasi in tempo reale di ciò che viene acquistato. Per far sì che il tutto sia però completo mi auguro che si possa lavorare anche sul tema dei tempi di sospensione. Ad oggi i controlli in molti casi vengono effettuati a distanza, poiché solo nelle aziende più grandi è presente in modo continuativo il veterinario. Eppure la questione è particolarmente importante perché se gli animali vengono trattati con determinati tipi di farmaci, occorre vigilare attentamente alle tempistiche prima di procedere a recuperarne il latte o a macellarlo. Se in queste ricette venisse inserito un campo che consente al farmacista di segnalare i tempi di sospensione, tutto diventerebbe molto più semplice». In questo senso, la proposta è di «coinvolgere nel servizio le farmacie, sfruttando appieno la loro capillare presenza nel territorio»: non farlo, al contrario, equivarrebbe a  trascurare la veterinaria, il che costituirebbe «un danno grave anche per l’economia delle piccole farmacie che oggi, con sacrificio e disagio, continuano a svolgere un ruolo importante anche in questo settore».
Sechi sottolinea infine come a suo avviso occorra anche «ridefinire la creazione del prezzo dei medicinali veterinari, che ad oggi non si comprende appieno». E «riflettere sulla vendita diretta effettuata da alcune aziende all’ingrosso al di fuori dei canali della farmacia».

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