ordini professionaliApprovato oggi dal Senato un ordine del giorno bipartisan a prima firma del sen. d’Ambrosio Lettieri (CoR), che impegna il Governo “ad adottare specifiche misure al fine di istituire nuovi ordini professionali per quelle professioni sanitarie che superano i 20 mila iscritti agli Albi, nel rispetto dei princıpi stabiliti dalla legge”.
L’odg – firmato anche dai senatori Zizza, Spilabotte, Cardiello e Cervellini – ha ricevuto il via libera questa mattina in sede di esame del disegno di legge «Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute», che porta il nome del ministro proponente, Lorenzin.
“Considerato che l’articolo 3 del ddl introduce una riforma organica degli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie, con un intervento diretto di riordino per il riassetto della normativa vigente risalente alla legge istitutiva degli Ordini del 1946”, spiega il senatore, componente della Commissione Sanità del Senato, “abbiamo ritenuto doveroso dare un segnale concreto sia a tantissimi professionisti che operano nell’ambito sanitario senza un formale riconoscimento che ai cittadini, per rafforzare le garanzie di qualità dei percorsi formativi e dei conseguenti livelli di appropriatezza, efficacia e affidabilità delle terapie ”.
L’odg, infatti, sottolinea come “le professioni sanitarie, per specificità del loro intervento e per i delicati effetti sulla qualità e sicurezza delle cure ai cittadini, richiedono il mantenimento del ruolo di garanzia della qualità del livello di professionalità in rispetto del diritto costituzionale della tutela della salute. Si rende necessaria, quindi, la finalità di promozione dell’indipendenza, autonomia e responsabilità dell’esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale delle professioni, la salvaguardia dei principi etici dell’esercizio professionale indicati nei codici deontologici al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva”.

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