farmaci a brevetto scadutoIl commissario ad acta della Regione Campania per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale ha emanato un decreto, il numero 66 del 14 luglio 2016, finalizzato ad adottare alcune misure di incentivazione dei farmaci a brevetto scaduto e dei biosimilari, nonché in merito al monitoraggio delle prescrizioni attraverso la piattaforma Sani.ARP.
Il dirigente cita gli indicatori riferiti alla spesa farmaceutica convenzionata delle Aziende sanitarie locali della Campania, e rilevati dal Cruscotto Tessera Sanitaria: «Dall’analisi dei dati esposti – ha spiegato – emergono sensibili differenze tra la spesa pro capite delle singole Asl». Inoltre, nel documento si prende atto «dei dati del monitoraggio dell’Aifa della spesa farmaceutica nazionale e regionale – consuntivo gennaio-dicembre 2015, da cui emerge che, a fronte dei tetti della spesa farmaceutica territoriale dell‘11,35% e della spesa farmaceutica ospedaliera del 3,5%, la Regione Campania ha realizzato una spesa del 13,06% e del 5,05% del finanziamento cui concorre ordinariamente lo Stato, con uno scostamento in valore assoluto rispettivamente di € 174.686.914 e di € 159.004.883 e ciò nonostante la presenza di misure di compartecipazione alla spesa farmaceutica convenzionata». Il commissario cita poi numerose altre fonti normative e decreta infine che «al fine di incentivare l’utilizzo delle best practices delle Asl più virtuose a livello regionale, migliorando l’appropriatezza prescrittiva e razionalizzando la spesa farmaceutica convenzionata», occorre in primo luogo «assegnare ai direttori generali/commissari straordinari delle Asl con gli indicatori ad un livello superiore alla media regionale, l’obiettivo di ridurre del 50% tali differenze entro il 31 dicembre 2016». In secondo luogo, occorre «assegnare alle Asl con indicatori inferiori alla media regionale l’obiettivo minimo di ridurre del 50% la differenza rispetto alla Asl più virtuosa a livello regionale». Inoltre, si chiede «al fine di incentivare l’utilizzo di farmaci a brevetto scaduto e migliorare l’appropriatezza prescrittiva di stabilire che tutti i medici prescrittori debbano privilegiare nelle prescrizioni farmaceutiche, nel rispetto delle indicazioni terapeutiche autorizzate, i farmaci con brevetto scaduto, alla stessa maniera di quanto riscontrato tramite sistema Tessera Sanitaria nelle regioni che fanno maggiore uso di tali farmaci o, quantomeno, alla media delle regioni, ferma restando la facoltà dei medici di prescrivere in scienza e coscienza».

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