concorso-straordinario-farmacieGiuseppe Augello da mesi coordina il Comitato dei farmacisti vincitori del concorso straordinario per l’assegnazione di nuove sedi farmaceutiche. Per molti di loro l’iter del bando si è trasformato in una vera e propria odissea, e proprio in queste settimane si attende di comprendere se, finalmente, si potrà arrivare ad una via d’uscita definitiva, in particolare per quanto riguarda la questione del punteggio da assegnare alle farmacie rurali.

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Dottor Augello, facciamo il punto della situazione innanzitutto.
Con i colleghi che coordino in tutta Italia siamo ancora in attesa della fine delle procedure del concorso straordinario. Aspettiamo con speranza gli emendamenti al decreto Milleproroghe (emanato alla fine del 2016 e del quale si attende la conversione in legge, ndr) che potranno modificare i meccanismi previsti dal bando e sbloccare la situazione.

Si riferisce in particolare al punteggio da assegnare ai rurali?
Si, è il problema principale. La sentenza del Consiglio di Stato ha scatenato una serie infinita di istanze. Occorre sottolineare che ci sono alcune regioni che hanno già portato a termine le assegnazioni e altre che, invece, sono ancora in alto mare. Se le regole cambiano in itinere cosa facciamo, creiamo due “Italie”? Non bisogna dimenticare, poi, che i problemi principali si riscontrano nelle regioni meridionali, ovvero quelle in cui sono più marcati i problemi di disoccupazione o di sottoccupazione. Parlo della Sicilia, della Sardegna, della Calabria, dell’Abruzzo, della Basilicata: tutti luoghi nei quali i farmacisti aspettano con ansia il correttivo che potrebbe arrivare dal Milleproroghe e che, ci tengo a precisare, si può inserire a pieno titolo in tale provvedimento.

Ritiene che i ritardi siano colpa dei farmacisti che hanno presentato troppi ricorsi?
Io dico che la categoria non è stata solidale con sé stessa. Ormai quella che abbiamo avviato è anche più di una guerra tra poveri. Occorre una nuova coesione, se non vogliamo un domani ritrovarci a non poter parlare più di professionalità, ma solamente di quali integratori vendere al supermercato. Lo dico anche ai rurali che reclamano punteggi maggiorati.

Prevede che la situazione possa risolversi in breve?
Io sono ottimista. Se gli emendamenti porteranno davvero un correttivo che finalmente chiarisca la situazione dei farmacisti rurali, tutte le cause decadranno e la conclusione degli iter potrebbe arrivare velocemente.

In caso contrario vi mobiliterete di nuovo?
Quello che è chiaro è che se non si trovasse una soluzione, i farmacisti vincitori non rimarranno a guardare. Soprattutto nelle regioni del Sud.

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