di iorioIl prossimo 730 precompilato potrebbe non contenere le spese farmaceutiche, e ciò «a causa delle farmacie», perché «alcune associazioni di categoria nonostante la legge hanno equivocato sul termine e non hanno conservato parte degli scontrini. C’è una difficoltà oggettiva della categoria, la memoria è stata cancellata e le informazioni sono irrecuperabili». A dichiararlo è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso di un’audizione alla Camera.
FarmaciaVirtuale.it ha raccolto la replica di Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Campania, Federfarma Napoli, Credifarma e titolare di una farmacia a Napoli: «Sono senza parole – ha spiegato -. Questo è il bue che dice cornuto all’asino. Ricostruiamo piuttosto come sono andate le cose. Nel 2014 il governo emanò un provvedimento che introduceva il 730 precompilato, con decorrenza dal 1 gennaio 2015. Riservandosi però di emanare una disciplina attuativa entro il 31 dicembre del 2014. Quest’ultima però è entrata in vigore solo all’inizio di agosto del 2015». E non è tutto: «Prima dell’estate – prosegue Di Iorio – non si era espresso neppure il Garante per la privacy: lo ha fatto solo successivamente. E fino al suo pronunciamento, trattandosi di dati sensibili, noi farmacisti non avremmo potuto in alcun modo trattarli. Solo una volta conosciute le indicazioni dell’Autorità di garanzia, abbiamo potuto fornire alle software house, che gestiscono i sistemi informatici presenti nelle farmacie, indicazioni atte ad effettuare le modifiche necessarie sui programmi. Ciò è stato puntualmente fatto, e io posso testimoniare di aver personalmente inviato i dati relativi alla mia farmacia nei giorni scorsi: proprio ieri ho ricevuto il messaggio di conferma della ricezione degli stessi. Quanto ai dati cancellati, non credo serva ricordare che le memorie dei registratori di cassa esistono, anche se i farmacisti ovviamente non possono accedervi dal momento che esse sono sigillate».
«Mi domando – ha aggiunto Di Iorio – se la dottoressa Orlandi sia al corrente di tutto questo. Prima di gettare fango su un’intera categoria occorrerebbe documentarsi. I farmacisti hanno effettuato tutto ciò che era nelle loro possibilità, e anzi hanno dato ancora una volta una prova della loro efficienza». «La direttrice dell’Agenzia delle Entrate – ha concluso Di Iorio – è un alto rappresentante dello Stato: non può lanciare accuse con questa superficialità».
Da parte sua, Federfarma ha spiegato in una nota di aver «da subito creduto e condiviso l’obiettivo del governo di semplificare la vita ai cittadini con la realizzazione del 730 precompilato», e di aver «lavorato a pieno regime, con il supporto della propria società di servizi Promofarma, per consentire alle farmacie di inviare i dati richiesti. Giustamente il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi ha affermato però che i dati relativi alle spese sostenute dai cittadini in farmacia nel 2015 non potranno essere completi. Infatti, solo l’11 agosto 2015 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto contenente le specifiche tecniche per l’invio degli stessi, ed è stato possibile procedere all’adattamento dei programmi gestionali delle farmacie. Inoltre, solo in agosto, con la pubblicazione di questo decreto, sono stati risolti anche i problemi di privacy, chiarendo le modalità con le quali il cittadino può esprimere il consenso o il diniego alla trasmissione di dati sensibili utilizzati per finalità diverse da quelle di carattere sanitario. Oggi tutti i problemi relativi all’invio dei dati degli scontrini fiscali rilasciati dalle farmacie sono stati risolti, e tutti i dati degli scontrini, rilasciati a partire dal primo gennaio 2016, potranno essere inviati regolarmente».

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