concorso-sedi-farmaceutiche-campaniaL’argomento è spinoso. Il tema è quello dell’affidamento discrezionale, dunque senza evidenza pubblica, di sedi farmaceutiche in attesa di assegnazione. Maurizio Manna, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Benevento e delegato regionale FOFI, si sta battendo da tempo contro questa pratica, da lui stesso definita “annosa e dannosa”, che oltre a rappresentare una violazione degli obblighi legislativi, si pone su un piano di sconvenienza anche di tipo etico, snaturando la corretta assegnazione di un bene pubblico. La vicenda portata alla luce, lo ricordiamo, ha mostrato come alcuni comuni campani abbiano deliberatamente assunto la gestione di sedi farmaceutiche resesi vacanti, affidandole a farmacisti non aventi diritto, attraverso l’emanazione di ordinanze sindacali ad hoc. La pubblica amministrazione, nel caso di specie, non si è resa garante di quei criteri di trasparenza e neutralità che dovrebbero, invece, essere assicurati da un organismo super partes, che si muove a protezione della collettività per l’assegnazione di un bene pubblico.
“Stiamo sensibilizzando le autorità di riferimento al problema in questione” ha dichiarato Manna. “Il discorso legato all’emanazione di questo tipo di ordinanze sindacali non è una vicenda nuova, ma ha dei precedenti, verificatisi in alcuni comuni ubicati nella provincia di Avellino”. Il presidente definisce la vicenda come “un laboratorio che ha prodotto un mostro amministrativo, una sorta di Frankenstein” molto meno romantico di quello nato dalla penna di Mary Shelley. La definizione, sicuramente forte, ma evidentemente efficace, nasce dal fatto che una sede farmaceutica vacante, bene pubblico e non soggetto alle logiche di interessi privati, debba essere affidata unicamente agli aventi titolo, seguendo i doverosi criteri di trasparenza e di imparzialità. Ciò può avvenire attraverso due modalità: quella della gestione provvisoria – il cui procedimento è stato messo in modo a gennaio proprio da parte della Regione Campania – o quella, temporanea, dell’apertura di un dispensario farmaceutico, nel caso in cui venga riscontrato un imminente carattere di urgenza. E anche in questo caso, spesso osteggiato per presunte motivazioni legate ad un orario minore garantito e ad un approvvigionamento di farmaci scarso rispetto a una farmacia ordinaria, Manna ci ricorda che “nella prassi amministrativa, ci sono sentenze del Consiglio di Stato che hanno consentito ai comuni di indire procedure di gara per consentire di arrivare a garantire il miglior servizio possibile per la comunità, valutando quale sia la farmacia più adatta”. Pertanto, continua il delegato Fofi, “dichiarare che il servizio di un dispensario sia limitativo e precario, appare strumentale, perché la giustizia amministrativa ha superato questo concetto”. Dunque “appare corretto ed equo che siano i colleghi presenti in graduatoria dopo l’espletamento di un regolare concorso, ad avere la possibilità di veder riconosciuto quello che è semplicemente un loro diritto e non coloro che non ne hanno titolo, ma che sono semplicemente stati discrezionalmente nominati, senza aver partecipato a una regolare procedura”.
Manna aveva dunque chiesto un incontro ai vertici della Regione, per avere delle rassicurazioni in merito ad un intervento urgente da parte delle istituzioni regionali, che avrebbero dovuto vigilare nel merito e sanzionare comportamenti scorretti e non conformi alle regole.
E arriviamo alle novità. Lo scorso 16 marzo, Manna è stato ricevuto in audizione dal vice Capo di Gabinetto della Giunta della Regione Campania, Avv. Michele Gerardo, e dal sub commissario per l’assistenza farmaceutica, nonché dirigente U.O.D. Politica del Farmaco e Dispositivi in seno alla Regione, Ugo Trama. Le rassicurazioni che sono emerse riguardano due differenti questioni. La prima è relativa a un ricorso giudiziario, in corso al Tar di Salerno, mosso dall’Ordine dei Farmacisti di Salerno, dalla sezione salernitana di Federfarma, e da una farmacista che opera nella provincia. Manna ha ottenuto la promessa di un impegno istituzionale importante, ovvero la valutazione – da parte dell’Ufficio di Gabinetto – di costituirsi ad adiuvandum nel ricorso stesso, fatto che darebbe, come rileva Manna “al di là di un’azione corporativa mossa dalla categoria, anche il senso di un impegno istituzionale” .
Ma non è tutto. Il delegato Fofi ha ottenuto dalla Regione una promessa considerevole, ovvero, come ci racconta “l’impegno di diffidare i sindaci coinvolti in procedure di assegnazione di sedi farmaceutiche vacanti, qualora dimostrassero che esistano gli estremi per compiere un atto straordinario al di fuori dello specifico ordinamento di settore, a individuare il farmacista di riferimento unicamente attraverso la graduatoria dell’ultimo concorso”. La discrezionalità nell’affidamento delle sedi vacanti, dunque, per Manna si pone “come una serie di interferenze locali al ruolo di pianificazione e garanzia della Regione Campania”.
Manna conclude con una considerazione. “Devo riconoscere, come rappresentante Fofi per la Campania, che il governatore De Luca, dal momento del suo insediamento in Consiglio regionale, ha assunto l’impegno di accelerare le procedure conclusive sia per quanto concerne il concorso ordinario, sia relativamente al concorso straordinario, per implementare l’assistenza farmaceutica, ma non solo”. Ciò, sottolinea Manna “si pone, infatti, anche a garanzia di tanti posti di lavoro che, mediante la costituzione delle nuove farmacie, offrirebbe finalmente un’occupazione a tanti colleghi ancora in attesa”.
E ciò rappresenterebbe il finale perfetto in una vicenda che restituirebbe fiducia nei confronti delle istituzioni pubbliche e, soprattutto, in chi vi opera.
È doveroso evidenziare che il caso di specie, seppur riscontrato in Campania, potrebbe verosimilmente rappresentare l’inizio di un’indagine di portata ben più ampia, che veda il coinvolgimento di altre realtà regionali al momento silenti. Noi ci auguriamo che, se così fosse, questa sia l’occasione giusta per parlarne. O per scriverne.

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