abusivismo professionale farmacia«Ritengo che si tratti di pene ampiamente congrue, il problema però era e rimane un altro: chi controlla affinché questi abusi siano identificati e giudicati?». Maurizio Cini, presidente dell’Associazione Scientifica Farmacisti Italiani e docente presso l’università di Bologna, spiega a FarmaciaVirtuale.it di ritenere positiva l’approvazione dell’emendamento al Disegno di legge Lorenzin presentato dal Partito democratico, a firma unica del deputato Giuseppe Guerini, attraverso il quale si inaspriscono le pene per i casi di esercizio abusivo delle professioni sanitarie. «Tuttavia – prosegue – in Italia la questione è sempre legata al problema della certezza della pena. Innalzare sanzioni e anni di reclusione per i colpevoli va benissimo, ma se non si ha la certezza di poter identificare gli abusivi, la verità è che purtroppo rischia di non servire a nulla». Il docente si rivolge quindi direttamente agli Ordini: «Mi domando fino a che punto potranno e sapranno vigilare sul fenomeno, denunciare coloro che esercitano senza avere titolo per farlo e sottoporli a procedimento disciplinare. È proprio questo il nodo: occorrono controlli adeguati se si vuole venire a capo del problema. Nel settore della farmacia il fenomeno di quelli che vengono definiti “camici neri” purtroppo esiste. Penso che la categoria nel suo complesso sia sufficientemente al corrente e sensibilizzata, ma vale il discorso che si può fare per altre questioni: se alla fine è noto che in qualche modo si può farla franca, a cosa serve introdurre nuove sanzioni nell’ordinamento?». Concentrandosi ancora sulla situazione dei farmacisti, Cini spiega che «sul sito della Fofi è presente un link che indirizza agli eventuali provvedimenti disciplinari comminati a ciascun professionista iscritto. Non ho avuto modo di aprirli tutti, ma l’ho fatto per alcune centinaia, senza trovare mai, neppure una volta, una segnalazione. Mi permetto perciò di domandarmi se si tratta di un caso, oppure se questi provvedimenti vengano applicati troppo di rado, o ancora se il problema è che non vengono segnalati online».

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