Farmacie francesi, 5.000 potrebbero sparire entro il 2025

Tra 2.000 e 5.000 farmacie potrebbero sparire, di qui al 2025, in Francia. Le cifre non arrivano in questo caso dalle associazioni di categoria – che già in passato hanno lanciato l’allarme sul rischio di “desertificazione farmaceutica” – bensì da una rete di esperti contabili, la CGP, che ha presentato lo scorso 6 aprile i dati (allarmanti) riguardanti la professione transalpina.
Secondo quanto riportato dal giornale Le Quotidien du Pharmacien, il miglioramento osservato nel settore nel corso del 2017 non basta a far tirare un sospiro di sollievo, soprattutto per quelle farmacie che non superano il milione di euro di fatturato. «Certo, la revisione della remunerazione è stata fino ad ora benefica, dal momento che ormai rappresenta l‘8,88% del fatturato», ha sottolineato Olivier Desplats, presidente della rete CGP. Tuttavia, proprio il nuovo metodo individuato nella remunerazione porterà ad un cambiamento tale da premiare di fatto le strutture più grandi. Di conseguenza, per gli esercizi più piccoli diventerà via via più difficile sostenere il mercato. «La ragione è semplice – spiega il quotidiano specializzato – e risiede nel fatto che lo sviluppo dei servizi comporterà importanti investimenti in mezzi e professionisti che peseranno sui bilanci delle farmacie più piccole». In questo senso, vengono citati ad esempio i lavori di ristrutturazione che occorrerà effettuare per creare degli spazi adatti a tutelare la privacy dei clienti: chi non lo farà, non potrà erogare i nuovi servizi, il che a sua volta comporterà la rinuncia ad ingenti quantità di introiti.
Desplats, citando statistiche dell’Ordine dei farmacisti francese, ha inoltre sottolineato che il processo di «concentrazione della rete, a scapito delle piccole farmacie, è già in atto». Nel 2016, infatti, il 68% delle chiusure ha riguardato esercizi il cui fatturato era risultato inferiore al milione di euro. Di qui l’appello dell’esperto contabile ad una mobilitazione da parte della categoria, al fine di difendere la rete sul territorio. Una questione che appare quantomai urgente, dal momento che la desertificazione potrebbe essere una realtà già di qui a soli sette anni.